Un caso che è destinato a fare giurisprudenza quello di un professionista che si è visto annullare 31 multe per un autovelox: come ha fatto?
Un caso emblematico che sicuramente farà giurisprudenza, sebbene come vedremo in questo caso era davvero difficile dare torto al ricorrente, ha visto un manager 57enne di Ancona vincere tutti i ricorsi portati avanti per aver ricevuto ben 31 multe in poco più di un mese, tutte per eccesso di velocità. Pizzicato da un autovelox, l’uomo è riuscito a evitare una spesa complessiva di circa 10mila euro.
Tutte quelle multe contestate per eccesso di velocità, inoltre, gli avrebbero fatto perdere un numero significativo di punti sulla patente. Le infrazioni erano state rilevate sulla strada provinciale 571, in località Romitelli di Recanati, in provincia di Macerata. Qui, l’amministrazione comunale aveva fatto installare un nuovo autovelox di ultima generazione, che ne andava a sostituire due obsoleti.
Sono molti i comuni che “fanno cassa” con le multe degli autovelox, ma tanti sono anche i cittadini che non ci stanno e ricorrono contro queste sanzioni, ritenendole un’ingiustizia. Chiaramente, l’intento degli autovelox è quello di dissuadere chi guida dall’infrangere i limiti di velocità, ma è altrettanto vero che spesso ci troviamo di fronte a delle macchinette mangiasoldi dei contribuenti.
Siamo proprio nel contesto appena descritto: la strada in questione è caratterizzata dalla presenza di abitazioni e fabbricati produttivi, un’area in cui la prudenza alla guida è fondamentale. Allo stesso tempo, il dispositivo di rilevamento della velocità, posizionato in maniera discutibile, ha portato a un’ondata di sanzioni. Ragione per la quale il manager del capoluogo dorico ha contestato le multe al giudice di Pace di Macerata.
Quattro i ricorsi del manager, in un quinto caso si è trovato l’accordo tra le parti e il Comune di Recanati ha addirittura deciso di non attendere la sentenza del giudice per ritirare quelle multe: 31 in tutto sono le sanzioni che sono state annullate, e la cosa più incredibile è che i motivi del ricorso sono addirittura tre. Il legale del manager, insomma, contesta le sanzioni per svariate ragioni.
Innanzitutto, il nuovo autovelox bidirezionale, installato in alto su un palo semaforico, non era ben visibile per chi guidava. Per di più, un vecchio autovelox ormai dismesso era rimasto lungo il percorso, generando confusione tra gli automobilisti. Insomma, l’uomo non aveva visto il nuovo autovelox “distratto” dal vecchio. Ma non solo: le multe sono state notificate oltre il limite di 90 giorni previsto dalla legge.
Questo tipo di errore – che ha salvato il manager dalle sanzioni – è stato causato dal fatto che la polizia locale aveva inviato i verbali alla società intestataria del veicolo, un’auto a noleggio di cui il manager era utilizzatore per 48 mesi. I vigili non avevano effettuato le opportune verifiche sui registri pubblici per individuare il reale conducente.
Ma come se non bastassero questi vizi di forma, un ulteriore elemento di contestazione riguardava il decreto del prefetto di Macerata, che non autorizzava l’utilizzo dell’autovelox in modalità bidirezionale. Praticamente, non solo per il ricorrente, ma per chiunque si fosse trovato a transitare in quella zona, fino a un certo punto quell’autovelox era come se non esistesse, eppure le multe fioccavano.
Quest’ultimo passaggio delle sentenze del giudice di Pace di Macerata ha reso nullo l’intero impianto di rilevamento e, di conseguenza, le sanzioni emesse. Di fronte a tali evidenze, segnala Il Resto del Carlino, il Comune di Recanati ha deciso di non appellare le sentenze, raggiungendo un accordo transattivo con il multato. Per cui, nemmeno è arrivata una quinta sentenza che sarebbe stata verosimilmente a favore del ricorrente.