Rischio autunno caldo per i Paesi dell’Unione Europa e per l’Italia, la crescita del PIL è decisamente più bassa rispetto alle stime iniziali
Quando il peggio sembrava alle spalle ecco che arriva una doccia davvero gelate. Parliamo dei dati dell’economia dei Paesi dell’Unione Europea ed in particolare dell’Italia. Una doccia gelata che arriva a raffreddare l’ottimismo rispetto all’uscita della crisi economica. Una crisi che, ricordiamo, nasce nel 2020 con la pandemia da coronavirus Covid-19. Una crisi che si acuisce con lo scoppio della Guerra tra Russia e Ucraina.
Una crisi che si avvita su stessa con il ritorno dell’inflazione. Una crisi che, infine, avvia il drammatico, economicamente parlando, effetto della stagnazione dei consumi. Il prossimo passo, secondo la dottrina classica macroeconomica, è la stagflazione e infine recessione e depressione. Per fortuna non siamo ancora a quel punto, l’inflazione procede a stop and go e i consumi rallentano meno del previsto. Cosi come, purtroppo, rallenta la crescita.
PIL, ridotte le stime di crescita
Secondo quanto diffuso dall’Ufficio Studi della Commi9ssione Europea, infatti, i Paesi dell’Unione stanno performando al di sotto del previsto. Parliamo, nel dettaglio, della crescita del PIL, acronimo di Prodotto Interno Lordo il dato che universalmente stima il valore effettivo di un Paese. E come detto il PIL dell’Area UE per l’anno 2023 cresce molto meno del previsto.
A gennaio, infatti, forse in preda ad un eccesso di euforia Banca Centrale, Commissione e principali analisti avevano calcolato un +1% secco, in media, nella crescita di tutti i Paesi UE. Ma la realtà di inizio settembre, purtroppo, dice ben altro. La crescita, infatti, si attesta ad uno striminzito 0,8% e dell’1,4% nel 2024. Il dato previsto per il prossimo anno era 1,7%. Ma non solo. Ridotta al ribasso la crescita italiana, che arriva allo 0,9%, la stima era 1,2% e addirittura dello 0,8% nel 2024. Un quadro a tinte fosche, foschissime.
Anche e soprattutto per via delle performance della ormai ex Locomotiva d’Europa, la Germania, che se i rilievi della Corte dei Conti locale fossero confermati sarebbe in piena recessione con un chiaro -1,7%. In questo contesto fa eccezione, grazie anche alle politiche espansive del proprio governo, la Spagna dove la crescita del PIL è del 2,2%, la stima era 1,9 cifra che invece è prevista per il 2024. L’anno in cui i cittadini del Vecchio Continente saranno chiamati a rinnovare il Parlamento e di conseguenza organi decisivi come Commissione e Banca Centrale.