Dopo una estate estrema in termini di clima ci aspetta un autunno altrettanto complicato. Soprattutto a livello economico
“L’Estate sta finendo e un anno se ne va”, cantavano a squarciagola i Righeira, a metà Anni Ottanta, nel primo vero tormentone estivo della storia della musica italiana. “Veni l’Autunnu” replicava, in maniera dolce e sofisticata, Franco Battiato qualche anno dopo. Un cambio di scenario che, in questo complicato 2023, porta con sé tutta una serie di problematiche a livello di clima. Con altrettanto complicati risvolti economici
Ad oggi, infatti, sono già molti i danni che si registrano nel Bacino Atlantico causati da un uragano e cinque tempeste tropicali dall’inizio della loro stagione e sappiamo che la normalità si ristabilirà solo a fine novembre. Intanto, per i danni causati da questo tipo di eventi, alcuni cittadini coinvolti hanno ricevuto sussidi direttamente sullo smartphone. Un modo semplice ma efficace di resistere alla crisi. Sono molti, infatti, i danni alle infrastrutture. Senza parlare delle centinaia di morti che sono stati provocati.
Clima, un autunno da far tremare le vene ai polsi
La maggior parte degli eventi si verifica da agosto a novembre quando questi fenomeni estremi hanno luogo di esistere. Era dal 1950 che non si registrava una così alta temperatura del mare nel bacino atlantico. Questo surriscaldamento delle acque marine è dovuto al cambiamento climatico e facilita le formazioni di tempeste marine e uragani che sono stati registrati come sempre più violenti, distruttivi e pericolosi. E che con questo clima attuale si alimentano e si riproducono.
Gli scienziati del Noaa, acronimo di National Oceanic and Atmosphericc Administration hanno aumentato da normale a superiore l’attività di questi disastrosi eventi. Ogni anno assistiamo all’aumento delle temperature, e ogni anno gli eventi che ne scaturiscono aumentano la loro pericolosità.
Interessati gli Usa della costa atlantica e le isole coinvolti dal passaggio di questi eventi sempre più violenti e dannosi per abitazioni e infrastrutture. In tutto questo quadro meteorologico hanno importanza anche i venti Alisei che con la loro intensità sono scesi un po’ sotto la media e dall’Africa occidentale un monsone che invece con la sua attività è sopra la media. E in Europa ed in Italia non sarà diverso. Ma siamo davvero pronti a reggere l’impatto? I danni economici stimati sono ampli. E proprio il caso di dire che piove sul bagnato.