L’Italia punta ad uscire dalla crisi economica con i fondi del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ecco come verrà gestito
Il nostro Paese sta giocando una partita decisiva rispetto alla crisi economica. E a come uscirne. Si tratta del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Un progetto economico, finanziato dall’Unione Europea, sviluppato per superare i danni della pandemia da coronavirus Covid-19. Decisiva, per il dipanarsi del progetto, la gestione degli appalti, alcuni colossali. A seguire tutte le informazioni sulle infrastrutture coinvolte nella questione.
L’Unione Europa, come tutti sappiamo, ha ormai messo da tempo a disposizione un generoso fondo, destinato alla nostra ripresa dopo il recente periodo di crisi, ancora fortemente impattante. Ma non solo, destinato anche alla nostra crescita. Il Pnrr, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si compone per il nostro Stato, di 235 miliardi di euro, da utilizzare per quanti più interventi possibili, destinati allo sviluppo del territorio. Con l’accordo che questi venissero completati entro il 2026.
PNRR, un’azienda pronta a far man bassa di commesse
Ad oggi, per diverse problematiche interne ed esterne, l’Italia, come altre nazioni, non sembra essere capace di rispettare i numeri della scadenza proposta dall’Unione. È per questo motivo che, quando vengono approvati progetti così audaci, si crea una nuova ondata di fiducia nel sistema. Di cosa si parla quindi oggi. Parliamo di una eccellenza italiana che può fare da esempio a tutte l’imprenditoria interessata al PNRR.
Parliamo dell’azienda friulana leader nel settore, Rizzani de Eccher, che ha vinto l’appalto di ANAS legato al PNRR aggiudicandosi progetti ragguardevoli, 1.4 miliardi di euro complessivi, destinati a diverse strutture necessarie allo sviluppo del nostro paese. Ecco quali sono: come primo progetto vediamo la creazione di un nuovo tratto della bretella di Gallarate, dal valore di 145 milioni, destinato a coinvolgere i collegamenti con l’aeroporto di Malpensa. Il secondo progetto salta dalla Lombardia alla Sicilia, ma non solo, passa dalle strade alle ferrovie.
E l’ampliamento della linea ferroviaria che coinvolge Palermo, Catania e Messina. Rimanendo in Sicilia, la stessa azienda si occuperà anche dell’ampliamento della statale Ragusana. Saltiamo quindi a Venezia dove si progetta un collegamento ferroviario di circa 8km, su doppia linea questa collegherà l’aeroporto Marco Polo con la linea Venezia-Trieste. Questi importanti progetti riceveranno un finanziamento del Pnrr ma non saranno interamente coperti da esso. Inoltre, coinvolgeranno oltre 800 subappaltatori e fornitori. Per non parlare poi delle migliaia di maestranze e operatori che verranno richiesti per completare tutti i progetti elencati.