Nella calura di agosto piomba, come un fulmine a ciel sereno, la notizia della morte di Roberto Colaninno: il suo ruolo nell’economia nazionale
La notizia è di quelle tristi, ma è davvero impossibile non darne il dovuto conto, è morto l’imprenditore mantovano Roberto Colaninno. Aveva da poco compiuto 80 anni. La notizia arriva direttamente dalla famiglia, anche se, anticipata da fonti finanziarie vicine alla stessa. Roberto Colaninno ha rivestito un ruolo decisivo nell’economia italiana degli ultimi cinquanta anni. Ecco come
Basta citare le principali aziende per le quali ha lavorato, la SOGEFI, la Olivetti e soprattutto Telecom Italia e la Piaggio, per capire del livello del manager. Uno dei manager di punta del ventesimo secolo, un uomo a tutto tondo impegnato nell’economia, nella finanza e nel sociale. Una figura che ha lasciato una traccia, enorme, nell’economia nazionale. Ma con risultati in chiaroscuro. Vediamo perché
Roberto Colaninno tra Olivetti, Telecom Italia e Piaggio
Come detto Colaninno era nato a Mantova il 16 agosto 1943 e nel giorno della sua morte aveva quindi appena compiuto 80 anni. La sua carriera inizia nel 1969 con la FIAMM Filter azienda che si occupa di componentistica per automobili. Sono gli anni della fine del boom economico e dell’espansione del terrorismo rosso e nero ma il manager li cavalca con piglio e perizia. Le grandi prestazioni in FIAMM lo spingono a creare una propria società, la SOGEFI, con core business nella meccanica.
È la svolta che lo porta ad entrare in relazione con De Benedetti e ad entrare con l’8% in Olivetti. A metà anni diventa amministratore delegato del Gruppo ed entra nell’avventura di OmniTel Pronto Italia (ora Vodafone Italia) dando vita alla prima azienda privata di telecomunicazioni. L’esperienza di Omnitel, che nel 1998 viene venduta a Mannesmann gli apre le porte alla più grande avventura industriale della sua vita, quella dell’acquisizione di Telecom Italia. È il 1999 alla guida del Paese c’è la Sinistra con il Presidente del Consiglio Massimo D’Alema che stimola i cosiddetti “Capitani Coraggiosi”.
Sono appunto Colaninno, Gnutti più un gruppo di imprenditori e finanzieri del triangolo industriale Brescia, Cremona e Mantova, a rilevare l’ex azienda telefonica di Stato. L’operazione riesce ma il progetto dura meno di tre anni lasciando sul tavolo 38 miliardi di euro di perdite e di fatto il passaggio della rete infrastrutturale ai privati. Dopo Telecom però, Colaninno, ha modo di riscattarsi, e alla grande guidando il rilancio della Piaggio. L’ultima esperienza imprenditoriale della sua esistenza chiusa in una calda mattina dell’agosto del 2023