Una specie aliena è diventata la protagonista assoluta del dibattito pubblico di questa, caldissima, estate 2023, parliamo del granchio blu. Per gestirlo arriva un progetto interessante
Nei nostri mari, da diverso tempo, è presente il Granchio Blu. Un’altra specie aliena, che sta mettendo in difficoltà l’itticoltura italiana. In Italia, le specie aliene, sia di mare che di terra, non sono poche. Ma questa, in particolare, sta generando problemi ai pescatori in diverse zone del Paese. A reagire a questo stato di cose ci ha pensato la Coldiretti che, in una nota di stampa, ha anche suggerito di invertire la rotta a nostro favore. Ecco come
La soluzione proposta sembra quasi l’uovo di Colombo, usare questa invasione in ricette da ristorante. Il crostaceo, infatti, migra dal Nord dell’Cceano Atlantico fino al Mediterraneo e nelle nostre acque lo troviamo sia nel Tirreno, soprattutto in Toscana, ma anche in Sicilia, Liguria, Puglia e Lazio; mentre, nel versante Adriatico, il crostaceo color del cielo è stato avvistato soprattutto dai pressi di Ferrara e Chioggia fino al Golfo Triestino.
Granchio Blu, il progetto per combattere la specie aliena
Questa specie aliena è molto forte e resistente ed è in grado di spezzare le divisioni degli allevamenti di molluschi e orate, mettendo così in crisi il mercato ittico di molte località italiane. La Coldiretti stima oltre tremila imprese familiari in crisi. E così è partita una corsa alla cattura del granchio blu. Ma che fine farà questo crostaceo? Finirà sulle tavole italiane e nei migliori ristoranti.
Si perché oltre ad essere “alieno” e anche molto gustoso e soprattutto a buon prezzo. Il prezzo del crostaceo, al chilogrammo, è di dieci euro ed ha un gusto delicato e saporito, inoltre è anche ricco di Vitamina B12. A Eraclea in un agriturismo è stata realizzata una manifestazione di presentazione di alcuni piatti a base di Granchio Blu. Da evento dannoso a nuove opportunità in tavola.
Il crostaceo viene cucinato al rosmarino, in insalata e con gli spaghetti, un vero successo culinario. Non ci resta che aspettare che sia soggetto di qualche sagra locale dove il consumo non verrà certo disdegnato. Anche il Ministero dell’Agricoltura, capitanato da Francesco Lollobrigida, si è accodato alle indicazioni destinando poco meno di 3 milioni di euro alle imprese ittiche che catturano e smaltiscono (a livello culinario) il crostaceo. Da killer dei mari a opportunità