Si apre al meglio la settimana borsistica per i titoli delle banche italiane, ma i dati positivi non generano nuovi investimenti. Il motivo
Numeri molto particolari quelli che di recente sono stati visti nelle quotazioni borsistiche della banche del territorio italiano. I profitti infatti hanno toccato numeri ragguardevoli, raggiungendo i 10 miliardi di euro tondi. Ma gli impieghi continuano comunque ad essere in calo in alcuni casi a scarseggiare. A seguire gli effetti della ferrea stretta sugli Istituti italiani da parte della Banca Centrale Europea.
I dati semestrali dei primi cinque istituti italiani parlano forte e chiaro. La stretta di Francoforte è una cosa reale e non eludibile. C’è da sottolineare che i profitti aggregati sono passati a 10,5 miliardi, ovvero salendo del 64%. Una salita impressionate che si nota, in maniera diretta, nelle quotazioni di Borsa. Il dato meno edificante è però quello che, come già accennato, riguarda gli impieghi. Questi, infatti, non sembrano essere intenzionati a seguire l’esempio delle entrate. Hanno difatti imboccato una traiettoria discendente, continuando il calo dei deteriorati e portandolo al -1,5%.
Banche Italiane, calano gli impieghi
Gli effetti delle politiche e delle decisioni prese dalle banche italiane sembrano quindi essere in una fase positiva. La diminuzione degli impieghi delle banche risulta però essere un fattore preoccupante ed a rischio. Pesante spia dei tempi di crisi che stiamo vivendo nell’attuale periodo storico. C’è la possibilità che in futuro questi numeri riflettano una reale diminuzione dei prestiti concessi dalle banche italiane. Ma anche che influenzino altri fattori che però si rifletteranno poi da soli sui finanziamenti.
La traiettoria discendente rispecchia a pieno la situazione in cui verte il nostro paese dove anche le banche faticano a concedere prestiti e finanziamenti a parti sociali come imprese, famiglie ed altri. Infine, sembrerebbe esserci un leggero miglioramento sulla crisi dei crediti deteriorati, ovvero quei crediti che non sono ancora stati rimborsati con le giuste tempistiche.
Questi in particolare, come è logico che sia, rappresentano uno dei più alti fattori di rischio per la fluida stabilità delle banche. Questa notizia in particolare risulta nettamente positiva. Più qui numeri sono in calo e maggiore è la stabilità del sistema bancario italiano. Numeri conflittuali che dipendono tutti dalla stretta che la Banche Centrale Europea ha imposto.