Poste italiane conserva la sua competitività sui prodotti tradizionali del suo bagaglio di servizi finanziari, in particolare sull’amatissimo libretto
Poste Italiane conserva gli strumenti finanziari tradizionali nonostante i continui progressi e la crescita che sta sviluppando l’azienda pubblica partecipata. I servizi di Poste Italiane Spa, infatti, sono in costante sviluppo e cercano sempre di adeguarsi al massimo per una fetta di cittadinanza.
La fascia di persone a cui Poste Italiane in particolare propone i propri servizi è costituita principalmente da piccoli risparmiatori e pensionati.
Poste Italiane cerca di tenersi sul pezzo migliorando i propri servizi nel campo finanziario e non solo sena abbandonare la tradizione con gli strumenti per i piccoli risparmiatori. Tra questi ci sono del resto i buoni fruttiferi postali.
Questo strumento è sempre utile e viene scelto dai piccoli risparmiatori in quanto permette di beneficiare della garanzia statale in quanto prodotto di Poste Italiane. Infatti, la garanzia statale è quella che offre le maggiori certezze in quanto i soldi si possono perdere soltanto in caso di insolvenza, ossia il fallimento, da parte dello Stato.
L’ultima proposta di Poste italiane è molto allettante. Infatti l’inflazione erode il potere di acquisto della moneta e anche il valore del danaro sul conto corrente. Tuttavia, quando c’è inflazione le banche centrali per frenarla alzano i tassi di interesse, ossia il costo del denaro.
Nello stesso tempo, però, ci sono anche buone opportunità di far fruttare i propri risparmi sui conti deposito. Infatti, il denaro costa di più sia per chi lo chiede ma rende di più anche per chi lo lascia in deposito. Poste italiane si è dimostrata sensibile al momento economico finanziario ed ha proposto per il libretto smart una rendita interessante.
Infatti con il libretto Supersmart Premium 270 giorni il depositante si ritroverà dopo soli 270 giorni il 3,5 per cento del deposito effettuato. Un guadagno interessante che quantomeno permette di far fronte almeno in parte alle perdite di potere di acquisto della moneta.