Il nuovo reddito di cittadinanza partirà già dal 1 settembre per coloro che hanno ricevuto la sospensione ad agosto
Si avvicina l’avvicendamento tra il reddito di cittadinanza e i nuovi sussidi che sostituiranno la carta introdotta nel 2019 dal governo cosiddetto giallo verde. Infatti stanno arrivando via sms le prime sospensione ai percettori del reddito che rientrano nella categoria degli occupabili. Infatti, la nuova norma sul reddito di cittadinanza del governo Meloni prevede due categorie di percettori, gli occupabili e i non occupabili.
Nuovo reddito di cittadinanza, cosa è previsto
Gli occupabili sono coloro che non hanno a carico minori, o disabili o persone oltre i 59 anni e che loro stessi hanno un’età compresa tra 18 e 59 anni inclusi con un valore dell’Isee familiare non superiore a euro 6.000 annui. Gli occupabili perdono il sussidio dopo sette mesi di percezione del 2023. Si tratta di oltre 169.000 nuclei familiari che rappresenta la grossa porzione di percettori ai quali il reddito viene sospeso ad agosto.
Per costoro dal 1 settembre partirà il nuovo sussidio previsto dal governo Meloni. Si chiama Supporto alla formazione e al lavoro e prevede un sussidio di 350 al mese a coloro che parteciperanno ai corsi di formazione oppure a progetti di utilità sociale. In sintesi, chi ha perso il reddito da l’altro ieri deve recarsi ai centri per l’impiego e rendersi disponibile.
Per ottenere il sussidio dovrà rendersi disponibile ad almeno tre agenzie autorizzate ad attivare il percorso di formazione. Non è ancora chiaro se basterà la disponibilità ratificata per iscritto, come accadeva già con il reddito di cittadinanza, per ottenere il sussidio. Probabilmente sarà così anche per le pressioni che stanno arrivando al governo non solo dalle opposizioni.
Il nodo che ha fatto scatenare le proteste è proprio il fatto che mancano ancora delle linee guida e dei decreti ministeriali attuativi che indichino le modalità precise attraverso le quali coloro che hanno perso il reddito potranno attivare i nuovi percorsi.
Per i non occupabili, ossia famiglie con minori o disabili o over 60 oppure persone che hanno superato i 60 anni il reddito durerà fino al 31 dicembre 2023, sostituito poi da gennaio dall’assegno di inclusione della durata di 12 mesi.