Un effetto collaterale del grande caldo in corso sono i continui blackout. Ma è davvero cosi o ci sono altri motivi? Tutti i dettagli
I danni prodotti dal clima stanno diventando sempre più numerosi. E non stiamo parlando delle solite problematiche portate dalle stagionali ondate di calore. Parliamo di conseguenze gravi e difficilmente controllabili, continue e che si accumulano una dopo l‘altra senza sembrare volerci dare tregua.
Tornado, onde anomale che, improvvisamente, travolgono intere spiagge, asfalto così caldo da lasciare le impronte sciolte sotto le suole di chi lo calpesta. Queste sono solo alcune delle situazioni riportate da migliaia di cittadini in tutto il territorio nazionale. Che si voglia iniziare a vedere veramente di cosa stiamo parlando o meno, c’è poco da fare. I danni del clima a dir poco ballerino che negli ultimi mesi ci ha invaso, stanno diventando sempre più invasivi. L’ultimo dato che vi portiamo è un allarme blackout attivo da ormai diversi giorni.
Il 19 luglio, infatti, per chi se lo fosse perso, è stato il giorno con il più alto consumo elettrico di sempre. Superando di poco il precedente record riportato nel 2015. Che collegamento ci sarà mai con un semplice caldo estivo ed il consumo elettrico, si chiederà forse qualche lettore tomista. Ebbene, si è osservato un grande picco di consumi elettrici nelle ultime settimane, picco portato proprio dall’utilizzo di condizionatori da esterno, volti proprio a sconfiggere il torrido caldo che attende aspro, fuori dalla soglia delle nostre abitazioni.
Consumi che il nostro paese non è in grado di sostenere e che porta quindi a conseguenze impattanti come i blackout. Giorni fa una metro è rimasta senza corrente, lasciando tutte le povere vittime di questa conseguenza, incastrate al suo interno. senza ovviamente avere modo di far nulla. E come se non bastasse ovviamente, anche al buio e senza aria condizionata.
Va ricordato che quando i blackout si verificano in casa, oltre un certo lasso di tempo in cui si rimane senza corrente, si ha diritto ad un indennizzo. Questo cambia a seconda del numero degli abitanti del comune e delle ore passate senza corrente elettrica. Sotto i 5000 abitanti un tempo massimo di 16 ore prima di ricevere l’indennizzo. Tra i 5000 e i 50000, un massimo di 12 ore. E sopra i 50000, un massimo di 8 ore