Le indicazioni sul Green Deal vengono raccolte con nettezza dalla Banca d’Italia, l’istituto ha attivato un progetto ambientalista per le banconote logore. Vediamo insieme di cosa si tratta
La decisa virata green dell’Unione Europea restituisce un risultato interessante. Ecco un nuovo destino per le banconote logore. La Banca d’Italia, infatti, raccogliendo il dettato verde sembra aver trovato un modo di restituire a quelle vecchie carte, una nuova vita. Il presupposto è estremamente interessante e molto green. Il nuovo Rapporto Ambientale Annuale d’Istituto, ci offre una visione senza dubbio ragguardevole, della nuova proposta sostenibile che la Banca d’Italia sta seriamente prendendo in considerazione. Ecco tutti i dettagli.
Noi, da semplici spettatori, non possiamo fare altro che incoraggiare questo processo non solo a vedere la luce, ma a farlo anche il più in fretta possibile. Ma di cosa si tratta esattamente? Ebbene, come dicevamo, la Banca d’Italia sta seriamente riflettendo sule ipotesi di impiegare i soldi in edilizia a livello non solo economico, ma anche puramente pratico. Diciamo dar loro un ruolo molto più “fisico”. Schierarli in prima linea per dare una svolta agli sprechi. Prendere quindi tutte le banconote logore, ritirate dall’utilizzo pubblico.
Banconote che ricordiamolo, dal 2023 vengono normalmente portate nei termovalorizzatori. E dar loro nuova vita, sotto una forma totalmente nuova, ma altrettanto utile. Lo studio che sta facendo valutare l’opzione a chi di dovere, sta attualmente studiando la possibilità di utilizzare materiali di scarto, come appunto le banconote torte dal mercato, per creare nuovi materiali utilizzabili in edilizia.
Ma non materiali di seconda qualità, anzi. Attrezzature della massima qualità ed utilità, perfettamente sostituibili ai normali elementi in uso nell’edilizia odierna. Le emissioni totali di gas serra, prodotte dalla banca d’Italia, lo scorso anno si sono ridotte del 2%, cifre alte, ma nulla rispetto al precedente taglio derivato dal periodo post pandemia, dove i tagli si sono collocati attorno al 22%.
Insomma, la Banca d’Italia, non fa altro che portare ottimi esempi di sostenibilità sul panorama green, e questo nuovo progetto sembra essere estremamente interessante. Chissà se nel prossimo futuro ci attende una realtà dove le case sono fatte con i soldi, sotto diversi livelli interpretativi.