Le statistiche sul lavoro in Italia sembrano aver invertito la tendenza ma, soprattutto i giovani, continuano ad essere sottopagati
Tre recenti ricerche hanno fornito all’opinione pubblica dati davvero sconvolgenti in materia di giovani e lavoro. Numeri che tendono a farci rimettere in prospettiva tutte le politiche di welfare state e di sviluppo economico. Sia per le famiglie che, soprattutto, per i ragazzi. I giovani sono infatti al centro di questo studio. Le future generazioni sembrano essere più in difficoltà delle precedenti a crearsi un’indipendenza propria. I numeri, come già detto, parlano chiaro.
L’indagine dell’Eurostat, l’Istat dell’Unione Europea per intenderci, in poche parole ha detto che il 20% dei giovani che si affacciano oggi al mondo del lavoro rischiano di cadere in situazione di povertà. Un giovane italiano su quattro rischia di non potersi emancipare dalla famiglia d’origine. E non è per una mancanza di competenze ma per una reale mancanza di sbocchi in determinati settori lavorativi. Molti giovani di fatto, dopo essere usciti dalle scuole secondarie, dedicano gli anni successivi ad approfondire gli studi e competenze specifiche.
Il lavoro che però si presenta loro al fine del percorso universitario al contrario non tocca quei settori. In altre occasioni difficilmente permette di crearsi un percorso duraturo negli anni. Sono richieste esperienze e competenze che non combaciano più con il reale ciclo di vita.
Portando quindi le nuove generazioni a collocarsi tra le fasce più povere della popolazione. Questa problematica andrebbe tutt’altro che sottovalutata. Sfocia di fatto in diverse situazioni problematiche che mettono in seria difficoltà la società. Un esempio è la natalità. Sin dall’unità d’Italia c’era stato un incremento, fino a pochi mesi fa, quando per la prima volta c’è stato un calo.
La posizione instabile dell’economia dei giovani, ovviamente, non invoglia le nuove generazioni a fare figli. Spesso si arriva ad età in cui la possibilità di procreare diventa più complicata, per attendere di essere stabili e livello finanziario. È tutto un effetto domino, una reazione a catena che non farà altro che peggiorare fino a che non si troverà una soluzione degna del contesto.