Il primo semestre del 2023 ha fatto registrare un dato singolare, anomalo, rispetto alle erogazioni di Pensioni INPS. Proviamo a capire
Si registrano problematiche importanti con le erogazioni delle pensioni INPS. Nei primi mesi dell’anno 2023 sono state rilasciare oltre 370 mila pensioni con decorrenza nel periodo, ma i numeri non sono assolutamente quelli che tutti su aspettavano. Anzi. Sono decisamente fuori scala, anomali rispetto allo stesso periodo degli ultimi dieci anni. Cerchiamo di capire i motivi.
Come già accennato, nel corrente anno, l’Istituto Nazionale per la Prevenzione Sociale, ha rilasciato più di 370 mila pensioni, 370.136 per la precisione. Tutte a decorrenza nel periodo. Il calo che hanno subito però è fuori da ogni previsione. Soprattutto se confrontato ai numeri dello stesso periodo nell’anno precedente. Nel 2022 infatti, nello stesso periodo, le pensioni rilasciate furono 444.118. Rispetto allo scorso anno possiamo chiaramente vedere che c’è stato un calo.
Un calo del 16.6% delle pensioni erogate. Nell’intera annualità del 2022, le pensioni decorrenti sono state 853.842. E avevano un regolare importo mensile di 1.180 euro. Ad oggi, l’importo medio per le pensioni a decorrenza visto dai pensionati è stato di 1.168 euro.
Con l’esaurimento di quota 100 e di quota 102, si è registrato un forte calo delle pensioni anticipate. I dipendenti pubblici ad essere riusciti ad andare in pensione anticipata della prima mensilità del 2023 sono stati 42.955 mentre nella prima mensilità del 2022 furono 63.630. Abbiamo quindi visto in questa categoria specifica, un calo di circa il 36%.la storia cambia leggermente quando si entra nel merito dei pensionamenti anticipati relativi ai dipendenti privati. 71.987 nei primi mesi del 2022 al fronte di 56.861 nei primi mesi del 2023.
Un calo sì, ma non forte come quello dei dipendenti pubblici. Qui si è verificata una perdita solo del 21% circa. Inoltre, si sono anche strette le regolamentazioni per accedere ad Opzione Donna. Ridotte quindi anche le pensioni per le donne che, avendo maturato 35 anni di contributi, decidono di entrare in pensionamento anticipato. Per accedere era già necessario essere disposte a ricalcolare il proprio futuro importo pensionistico. 7.536 richieste nei sei mesi del 2023 al fronte delle 24.559 totali del 2022.