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Attualità

Caronte, cosa succede allo stipendio se non lavoro per il troppo caldo

Pubblicato da
Giovanni Cardarello

Il caldo di luglio 2023 è davvero eccezionale, l’alta pressione di Caronte fa impazzire le colonnine di mercurio con effetti diretti in tutte le attività della Vita. A partire dal lavoro

Stiamo vivendo una delle estati più estreme di sempre. Temperature alle stelle e la situazione non sembra assolutamente essere vicina al suo epilogo. Ma la Vita, ovviamente, non può fermarsi solo perché fa caldo giusto? O sbagliamo tutti pensandola così? Nei contesti lavorativi, ad esempio, non si può certamente sottovalutare questa problematica. La salute dei lavoratori non può essere è presa sottogamba.

Caronte (Foto Canva – bonificobancario.it)

Pochi giorni fa a Lodi, si è consumata l’ennesima, e tristemente evitabile, tragedia sul luogo di lavoro. Il lavoro, tanto agognato e sudato, dovrebbe dare nella Vita solo la possibilità ad ogni individuo di sostentarsi e di auto affermarsi. Non dovrebbe mai, in nessun caso ed in nessuna circostanza, portare anche alla tragica fine del lavoratore stesso. Così almeno dovrebbe essere non in un mondo perfetto, anche semplicemente in un mondo sviluppato. In una realtà dove i diritti dei lavoratori non sono una cosa opzionale.

Caronte, le norme per la sicurezza sul lavoro

In una realtà dove a lavorare ci sono delle persone e non degli automi senza limiti fisici ed indistruttibili. Per questo esistono scritti come il Testo Unico sulla Sicurezza.  Norme che regolano la tutela del lavoratore ne esistono a bizzeffe. Ma continuano a verificarsi incidenti.

Caronte: Sole Alto (Foto Canva – bonificobancario.it)

L’ultimo che ricordiamo vede come protagonista un operaio addetto al tracciamento della segnaletica stradale. Un quarantaquattrenne che, poco prima di mezzogiorno, in seguito ad un colpo di calore, ha lasciato questo Mondo. Un colpo di calore fulminante. Se le temperature sono troppo estreme quindi, il lavoratore può forse ribellarsi alle indicazioni del datore di lavoro? La risposta è sì. Il datore di lavoro ha degli obblighi nei confronti dei lavoratori e questi comprendono anche la verifica della temperatura sotto la quale il lavoro viene svolto.

Se non si verificano le circostanze necessarie segnalate nelle norme che regolano la sicurezza sul lavoro, allora ogni lavoratore ha il pieno diritto di sospendere il proprio operato. E chiariamo, continuando a percepire lo stipendio previsto dal contratto. È obbligo del datore di lavoro mettere i suoi dipendenti in posizione di poter respirare una quantità sufficiente di aria salubre. L’obbligo è quello di evitare qualsiasi tipo di stress termico, nocivo per l’individuo

Giovanni Cardarello

Giornalista pubblicista (ODG Umbria). Laureato con Master in Comunicazione. Romano del Quadraro, ma vivo in Umbria fra Spoleto e Terni. Sposato con Ilaria, ho tre figli. Mi occupo di sport, ambiente, cucina, politica, economia, lifestyle e gossip. Scrivo sui giornali, cartacei e online, dall'età di 14 anni. Dal 2017 lo faccio per il Gruppo Editoriale della testata

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Giovanni Cardarello