L’aumento dei tassi di interesse e l’inflazione generano danni enormi sul mutuo in versione variabile, ABI si propone di sostenere i consumatori, ma la sospensione è davvero complicato. Il caso di Francesca
Apparentemente viviamo in un mondo dove i giovani non hanno più “bisogno” di vivere la vita secondo la morale e gli ideali di un tempo. I cani, hanno sostituito i bambini e nessuno ha più voglia di lavorare. Ma dov’è la verità in quest’epoca dove tutti sanno ma nessuno sa davvero? Non è più una novità per nessuno che i prezzi del carrello della spesa abbiano iniziato un’impennata vertiginosa, ormai da mesi.
Un innalzamento che però, non sembra volersi fermare. Una lenta e inesorabile salita, così importante, da perdersi all’orizzonte. E noi fragili vittime di questi eventi, non abbiamo modo di scorgerne la fine. La spaventosa inflazione è come tutti sappiamo, figlia di tempi incerti. Una pandemia globale e una guerra poco oltre i nostri confini ne sono le aspre madri. E le vittime di tutto ciò, i cittadini che restano a fatica in piedi.
Uno Stato che cerca di sorreggere la popolazione in quest’economia che ormai rassomiglia più alla carta degli imprevisti formato mondo del Monopoli. Molte promesse e molti aiuti, che però purtroppo, difficilmente riescono a fare la differenza e non di rado fanno più danno che aiuto. Una vittima particolare in questo specifico momento, è una classe di cittadini che raramente viene considerata su uno spettro ampio, ma che in questo momento specifico è più che messa in ginocchio.
Parliamo dei mutuatari che, in tempi più floridi, avevano stipulato con le banche un contratto di prestito, con mutui a tasso variabile . Rate che in tempo migliori toccavano i 600 o 700 euro mensili. Numeri sostenibili da famiglie anche con monoreddito. Ma che oggi hanno raggiunto in molti casi anche il raddoppio della cifra originale oggi portiamo l’esempio di Francesca.
Madre di due figlie che per varie vicissitudini, oggi si trova a pagare da sola un mutuo di 980 euro, avendo un entrata di 960 euro. La BCE ha di recente espresso il desiderio ai clienti delle banche italiane di cercare l’aiuto delle propria banca ai primi segni di cedimento. Francesca ha fatto proprio così, ma la banca non è riuscita a fare nulla per lei, che adesso si trova costretta su una soglia, pagare il mutuo o diventare morosa e far mangiare le proprie figlie