Alcuni Comuni del nostro Paese, dopo la variazione degli scaglioni di pagamento dell’Irpef, hanno deciso di aumentare l’aliquota dell’addizionale comunale: di cosa si tratta.
Lo scorso 30 giugno è scaduto il termine per effettuare il saldo dell’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, relativo all’anno scorso. La scadenza era valida sia per chi decide di versarla in autonomia mediante modello F24 sia per i datori di lavoro che trattengono la quota in busta paga.
Proprio da quest’anno, con la variazione da 5 a 4 scaglioni di pagamento dell’imposta, alcuni Comuni italiani hanno deciso di aumentare le aliquote dell’addizionale comunale che riscuotono sull’imposta in questione. Ma quali sono questi Comuni e a cosa è dovuto questo aumento?
Irpef, i comuni italiani che hanno aumentato l’addizionale: tutti i dettagli
Da quest’anno il pagamento dell’Irpef passa da cinque a quattro scaglioni. Una decisione che ha portato alcuni Comuni italiani a rivedere al rialzo le aliquote dell’addizionale riscossa sull’imposta, la cui scadenza delle prima rata era fissata allo scorso 30 giugno. Questo perché con il passaggio ad un numero inferiore di scaglioni si era riscontrato un calo delle entrate.
Nel dettaglio, su un totale di quasi 8mila, sono 1.158 i Comuni che hanno deciso di modificare l’aliquota dell’addizionale in base ai nuovi scaglioni: tra questi anche grandi centri come Bologna, Genova, Napoli e Torino. Un aumento che, come riportano i colleghi della redazione di TrendOnline, corrisponderebbe in media dai 155 ai 203 euro pro capite.
La stragrande parte dei Comuni (circa sette su dieci), invece, ha deciso di adottare una sorta di aliquota standard prevedendo anche delle esenzioni. Alcuni di questi sono Messina, Palermo e Reggio Calabria. Infine, la restante parte ha stabilito un aumento dell’aliquota in base alle categorie dei contribuenti.
Per verificare quale aliquota è stata applicata dal proprio Comune di residenza, il contribuente può recarsi sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla sezione del Dipartimento delle finanze. Qui, si dovrà poi inserire il Comune specifico e l’anno di riferimento.
Il pagamento dell’Irpef può essere effettuato in maniera autonoma utilizzando un modello F24, questo accade soprattutto per i lavoratori autonomi. Per quelli dipendenti, il pagamento è effettuato dal datore di lavoro che trattiene la quota in busta paga.