Restituire i soldi di alcune prestazioni statali in aiuto di chi ha redditi più bassi è un’ipotesi che potrebbe concretizzarsi
Tra bonus e agevolazioni varie, negli ultimi anni gli italiani hanno affollato sempre di più i Caf, i Centri di assistenza fiscale, per ottenere i benefici previsti dalla legge. Da circa due anni, da quando alla fine del 2021 c’è stato la prima inflazione energetica, i cittadini hanno cominciato ad avere più dimestichezza con alcuni termini e pratiche burocratiche.
Prima ancora, dal 2019, già con il Reddito di Cittadinanza c’è stato un approccio diverso con alcuni documenti come l’Isee e la Dichiarazione dei Redditi. Sono strumenti collegati tra loro e indispensabili per le economie delle famiglie, sempre più in difficoltà. Ma attenzione perché non significa solo ricevere, ma anche dare, a seguito di alcuni controlli.
Può succedere infatti che per l’Assegno unico, il Reddito di Cittadinanza e il Bonus bollette, l’Inps possa chiedere la restituzione.
L’Isee è il principale strumento che dà accesso alle prestazioni della Pubblica amministrazione, ad esempio il Reddito di Cittadinanza che dal prossimo anno sarà sostituito dall’Assegno di inclusione.
L’Agenzia delle Entrate verifica sempre che le procedure di presentazione delle domande e l’erogazione siano corrette. Una virgola sbagliata sul modello 730 per la Dichiarazione dei redditi, può portare a seri problemi negli anni successivi. Ricordiamo infatti che la Dichiarazione fa riferimento all’anno precedente e i controlli si protraggono nel tempo e fin quando non arriva la prescrizione, possiamo essere sottoposti a verifica.
Somme non dovute potrebbero essere oggetto di restituzione. Ciò vale sia per il Reddito di Cittadinanza sia per l’Assegno unico. Stesso discorso per chi ha ottenuto sconti grazie al Bonus sociale delle bollette delle utenze domestiche.
Per quanto riguarda l’Assegno unico, si potrebbe obiettare che è un diritto per tutte le famiglie che hanno figli a carico fino a 21 anni. Basta presentare la domanda e non c’è neanche l’obbligo di allegare l’Isee.
L’Inps più che contestare l’erogazione del servizio in sé, potrebbe mettere in dubbio l’importo. Il rifacimento dei calcoli potrebbero far emergere degli errori e quindi ci sarà la richiesta di restituzione.