La legge italiana stabilisce i termini entro i quali subentra la prescrizione per accettare l’eredità di un parente defunto: quali sono e cosa accade alla scadenza.
Subito dopo il decesso di un parente, scatta la questione legata all’eredità, ossia il patrimonio globale di una persona la cui titolarità alla morte passa agli eredi. Questi, per disporne, dovranno accettarne il trasferimento.
Per farlo, come stabilito dalla legge italiana, vi è un limite di tempo massimo, alla scadenza del quale scatta la cosiddetta prescrizione. Cosa accade in questo caso e quali sono le tempistiche previste dall’ordinamento del nostro Paese?
Eredità, la prescrizione ed i termini per la rinuncia: cosa dice la legge
Gli eredi di una persona defunta dovranno decidere se accettare o rinunciare all’eredità, ossia al patrimonio globale del de cuius. Per farlo, bisognerà essere a conoscenza delle tempistiche precise stabilite dalla legge: l’accettazione deve avvenire in un arco di tempo che va dal giorno della morte del soggetto sino ai successivi 10 anni.
Alla scadenza di questo termine, chi non ha provveduto ad accettare l’eredità perderà la possibilità di farlo, scatterà, difatti, la prescrizione ed in automatico l’eredità viene considerata come rifiutata. Non si avrà più, dunque, la possibilità di entrare nella titolarità dei beni del parente defunto. Per gli eredi che decidono volontariamente di rinunciare possono anche non attendere la prescrizione, ma presentare una comunicazione specifica ad un notaio o presso un tribunale.
La prescrizione, però, come analizzano i colleghi de LaLeggeperTutti, può essere interrotta se un erede, nonostante non abbia accettato l’eredità, sottoscrive atti legati alla gestione dei beni del de cuius, come ad esempio la vendita di un immobile. In questo caso è cose se il soggetto avesse tacitamente accettato il patrimonio ereditario.
Infine, vige un ulteriore norma sempre legata alla rinuncia e riguarda le persone già in possesso dei beni del soggetto deceduto, come ad esempio i conviventi. Questi dovranno, entro tre mesi dalla morte, redigere un inventario dei beni e nei 40 giorni successivi comunicare l’eventuale rinuncia. Scaduti questi termini, in mancanza di un’espressa dichiarazione di rinuncia, l’eredità sarà considerata come accettata senza attendere i 10 anni.