Incidente d’auto, il tamponamento è uno dei più frequenti: quando si applica la legge sulla mancata assistenza
L’omissione di soccorso in un incidente stradale è quando un automobilista coinvolto nel sinistro che ha causato danni alle persone non si ferma immediatamente e non attende l’arrivo delle forze dell’ordine o dell’ambulanza.
Incidenti frequenti, purtroppo, sono i tamponamenti. Quando c’è omissione di soccorso nel sinistro in cui un auto spinge un’altra avanti? Il caso è stato trattato dalla Cassazione nella sentenza della IV sezione ud. 15 febbraio 2023 (depositata il 16 giugno 2023), n. 26012.
La sentenza spiega quali sono tutte le implicazioni pratiche dell’omissione di soccorso stradale e quando scatta il reato. Innanzitutto ricordiamo che chi scappa dopo un incidente viene sanzionato in modo diverso a seconda della situazione concreta. Esistono infatti tre diverse ipotesi.
Incidente senza feriti e con danni solo alle auto: è prevista una sanzione pecuniaria che va da 302 a 1.208 euro. Incidente con feriti: chi va via prima che arrivi la polizia per il verbale rischia la reclusione da sei mesi a tre anni. Infine incidente con feriti gravi: è prevista la reclusione da un anno a tre anni e con la sospensione della patente da un anno e sei mesi a cinque anni.
L’omissione di soccorso si concretizza quando si scappa senza chiamare le autorità e i soccorsi. Infatti anche chi non è medico è chiamato ad adoperarsi affinché chi di dovere venga sul posto il prima possibile e deve restare fino a quando le forze dell’ordine non raccolgono le dichiarazioni per il verbale.
Per quanto riguarda il tamponamento, nella sentenza della Cassazione prima citata i giudici hanno lavorato proprio al caso di un uomo che ha tamponato un veicolo guidato da una donna e non si era fermato per verificare le sue condizioni. Così aveva viola articolo 189 del Codice della Strada (obbligo di assistenza a seguito di un incidente) e l’art. 593 del Codice Penale.
Il reato di omissione esiste per tutelare un bene superindividuale, la solidarietà sociale, che bisogna applicare quando è in pericolo l’incolumità di una persona.