Stringere la mano è il gesto più comune quando due o più persone trovano un accordo su un punto: ha valore legale?
“Per me la stretta di mano vale più di un contratto”. Quante volte abbiamo sentito questa frase? È un gesto comune usato per presentarci la prima volta, per salutare qualcuno ma sì, anche quando abbiamo stipulato un accordo.
Un gesto che è stato anche proibito nella fase più critica della pandemia. Ma ha davvero valore legale? La legge regola questo aspetto e se lo fa vuol dire che qualche significato importante, al di là di quello simbolico, il gesto ce l’ha.
Stringere la mano, qual è il valore legale
Verba volant, scripta manent, è la famosa locuzione latina. Significa che mentre le parole volano, lo scritto resta, quindi un contratto con le condizioni previse e la firma in calce, non lascia dubbi. Ma esistono anche i contratti verbali e sono diffusi molto più di quanto si possa pensare.
Lo stipuliamo quando chiediamo al tassista il costo della corsa o se il commerciante ci promette lo sconto sul capo d’abbigliamento. La stretta di mano, dopo la frase, sancisce che l’accordo è chiuso come si è appena detto.
La legge sancisce la libertà di stipula di un accordo. Ciò significa che c’è anche la possibilità di fare un patto orale. Il problema che in sede giudiziaria, in caso di ricorso, è difficile dimostrare quando detto oralmente (appunto, verba volant).
Bisogna comunque considerare che accordi del genere sono per questioni di poca importanza, di bassi valori economici e tra persone di fiducia. Difficilmente dunque si ricorrerà al tribunale nel caso in cui il patto non venisse rispettato.
Ovviamente in alcuni casi è necessario lo scritto. Il codice civile lo impone agli atti di compravendita immobiliare, per il fitto, la sottoscrizione dell’abbonamento telefonico o per l’apertura del conto in banca.
Quando la legge concede alle parti di scegliere la forma preferita, il contrato può essere stipulato anche oralmente e può essere espresso o tacito.
Nel primo caso sono sufficienti le dichiarazioni delle parti. Ad esempio la richiesta di quanto costa tale prodotto e l’enunciazione della cifra.
Tacito, invece, è chi comincia a usufruire di un servizio: non c’è bisogno di annunciarlo, è chiaro che dovrà pagarlo, come accomodarsi al tavolino di un bar. Il cliente può ovviamente chiedere prima il costo di ciò che vuole consumare.