Cosa succede se il conto cointestato viene svuotato da uno dei due cointestatari? È una paura reale a cui oggi noi cercheremo di dare forma e far fronte
Il denaro è uno dei principali motivi di litigi fra persone, non solo per le coppie. Infatti, parlando di conti cointestati, non si parla unicamente di coppie, ma di conti cointestati di qualunque tipo, quindi anche fra persone giuridicamente non coinvolte. Ma una recente sentenza del tribunale di Roma ha portato alla luce nuovi interessanti chiarimenti su un caso come quello sopra citato. Vediamo insieme.
Il conto cointestato può essere aperto e gestito da chiunque, quindi, ripetiamo, non parliamo solo di coppie o situazioni relazionali. All’interno di un conto cointestato la proprietà del denaro presente al suo interno è suddivisa equamente fra le parti. Esempio, 100 fra due cointestatari, sarà 50 a testa. Le parti, però, possono anche stabilire quote diverse, in base alle esigenze (esempio, 10% e 90%).
Conto cointestato svuotato: cosa bisogna fare?
Il rapporto di conto corrente cointestato è caratterizzato, inoltre, dalla solidarietà attiva (ciascun cointestatario può esigere dal debitore quale la banca l’integrale pagamento) o dalla solidarietà passiva (se i conto è in rosso la banca si può rivalere sui cointestatari). Sapendo, quindi, queste caratteristiche, torniamo al ragionamento base, cosa succede se uno dei due cointestatari svuota il conto in autonomia?
La sentenza del tribunale di Roma parla di “coppia di coniugi“, ma il discorso può essere esteso a qualunque forma di cointestazione del conto. Se uno dei cointestatari svuota il conto, l’altro ha diritto alla ricostituzione della comunione, come spiega il tribunale di Roma con la sentenza 21004/16. Quindi l’intero importo deve essere restituito sul conto, basandosi sulla documentazione contabile della banca
Il cointestatario che si trova il conto svuotato senza il suo consenso, non può rivalersi, ovviamente, sulla banca, ma solo con l’altro cointestatario che ha svuotato il conto. Quindi può chiedere di ricostituire la comunione nello stato in cui era prima dell’atto. Se questo non fosse possibile, è tenuto ha effettuare un pagamento equivalente secondo i valori al momento della ricostituzione del valore.