La visita al Titanic con il sommergibile disperso è un prezzo proibitivo: cosa offre in cambio la compagnia
Chi è scaramantico forse penserebbe che attorno al Titanic, in quella zona di Oceano Atlantico (a circa 600 km al largo della costa di Terranova, in Canada, dove oggi a oltre 3.400 chilometri è adagiato ciò che resta del Transatlantico), ci sia una vera e propria maledizione.
Due tragedie in poco più di un secolo, però, sono una statistica bassa anche se sarebbe stato meglio se il totale degli incidenti fosse stato pari a zero. La speranza è che quella di questi giorni non sia ricordata in una catastrofe.
Titanic, la visita con il sommergibile disperso costa centinaia di dollari
Ancora nessun contatto con il Titan, il sommergibile di cinque persone della OceanGate Expeditions, la compagnia che organizza le visite del relitto che nell’aprile 1912 terminò la propria corsa inaugurale contro un iceberg, che causò oltre 1500 vittime.
Domenica pomeriggio la guardia costiera di Boston ha lanciato l’allarme dopo aver perso i contatti un’ora e quarantacinque minuti dopo l’immersione. Lavorano senza sosta i soccorritori degli Stati Uniti e del Canada. Ogni minuto che passa è vitale. Il mezzo ha infatti solo 96 ore di autonomia di ossigeno.
Quella della OceanGate è ovviamente costosissima e solo pochi possono permettersela. La missione dura otto giorni e sette notti e dà la possibilità di vedere il Titanic a pochissimi centimetri.
Solo i mezzi della OceanGate consentono questa esperienza certamente più unica che rara con tanto di wi-fi. La spedizione sarebbe dovuta terminare proprio oggi, martedì 20 giugno.
Oltre alla disponibilità economica bisogna avere anche delle competenze. Oltre a essere maggiorenni è essenziale possedere delle nozioni di navigazione in caso di necessità. La stessa compagnia si occupa di fornire indicazioni con una riunione preliminare prima dell’immersione per delle fondamentali regoli da seguire. Ma qual è il costo di questa particolare gita fuori porta? Ben 250mila dollari, ossia circa 230mila euro.
I resti del relitto sono stati scoperti nel 1985. Da allora immersioni ce ne sono state tante. Le prime per ricerca scientifica che hanno dato la possibilità di far vedere al mondo le prime immagini di quello che nei primi decenni del Novecento era la nave più grande al mondo, ma che purtroppo ebbe solo qualche giorno di vita.
Successivamente sono cominciate le immersioni turistiche, sperando che l’ultima possa essere ricordata solo per il timore di questi giorni e non come una nuova tragedia.