L’inflazione da imputare alle tappe che la star Beyoncé ha avuto nel Paese scandinavo: qual è il rapporto causa ed effetto
Nella due giorni del 10 e 11 maggio scorso la star mondiale della musica Beyoncé ha realizzato due tappe in Svezia del suo tour europeo. Un evento che ha fatto felice i fan (probabilmente arrivati anche da altri Paesi del Vecchio continente) e gli organizzatori.
Un avvenimento di tale portata sposta persone, materiale e fa registrare grandi incassi. Un beneficio dunque per l’animo di tanti che hanno ascoltato la loro musica preferita e per le tasche di molti. Ma non mancano gli effetti negativi che sono trasversali.
Aumenta l’inflazione: la causa è lei
Secondo Michael Grahn, il capo economista della Danske bank, la più grande banca della Danimarca e la più importante tra le principali del Nord Europa, i concerti hanno causato un aumento dell’inflazione a maggio in tutto il Paese.
Un + 0,3% che secondo Michael Grahn due terzi di questo aumento va impuntato a Beyoncé. “0,2 punti percentuali degli 0,3 punti percentuali aggiunti da hotel e ristoranti”, ha scritto Grahn sul proprio profilo Twitter.
Un evento senza precedenti e “abbastanza sorprendente”, ha detto in un’intervista al Financial times. Che i grandi eventi, che siano sportivi o culturali, facciano aumentare i prezzi dei servizi strettamente connessi come hotel, ristoranti, taxi e altri, è un fenomeno noto.
È invece particolare che influenzino i numeri dell’inflazione nazionale. Un esempio, a maggio Parigi ha registrato un aumento del 4,3% delle tariffe degli hotel quando la capitale francese ha ospitato il torneo internazionale di tennis.
La scia aperta da Beyoncé potrebbe essere portata avanti da altri grandi artisti. Alcuni economisti come Andreas Wallström, capo delle previsioni di Swedbank, si sono detti preoccupati che gli stessi effetti potrebbero verificarsi anche con le tre serate di Bruce Springsteen in programma a Göteborg alla fine di giugno.
Considerando che a differenze di eventi sportivi o musicali che durano settimane (pensiamo a un mondiale di calcio o al Festival di Sanremo) questo della cantante americana è stato solo di due giorni, l’effetto è davvero sorprendente. Un nuovo caso da studiare per gli economisti: come un fatto di breve durata possa avere conseguenze così grandi.