La classica parata del 2 giugno per la Festa della Repubblica rimette al centro del dibattito il progetto del ritorno della naja
Il Governo italiano, guidato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, torna a parlare con nettezza della Naja. Ed in un giorno particolare come il 2 giugno, la Festa della Repubblica, il tema diventa di strettissima attualità. Il servizio di leva nel nostro Stato è stato sospeso nel lontano 2004, ma spesso si è ripreso l’argomento.
In particolare in concomitanza con l’incontro del Presidente Meloni con il capo di stato ucraino, si è tornati nuovamente a discutere della possibilità di far riprendere la leva militare obbligatoria ai giovani italiani. Ad oggi l’arruolamento nel servizio militare italiano è a scelta puramente volontaria, ed è una scelta percorribile sia da uomini che da donne.
La leva militare che 19 anni fa è stata sospesa, a differenza dell’attuale servizio volontario, era in atto solo per i giovani uomini, allo scoccare della maggior età. Si poteva scegliere se dedicarsi per un tot di mesi alla leva militare o se invece percorrere un sentiero diverso e scegliere invece il servizio civile, autodeterminandosi obiettori di coscienza.
Questo genere di scelta è entrata sul piano delle possibilità nel 1972 e permetteva a chiunque di scegliere una via sostitutiva obbligatoria della durata di 8 mesi superiore al servizio di leva che si sarebbe svolto altrimenti. La legge che ha sospeso il servizio militare in Italia è stata approvata nel 2004 ma è entrata ufficialmente in funzione solo nel 2005.
Abbiamo detto che spesso è tornata sul tavolo come proposta la sua riattivazione con la possibilità di estendere la leva anche alle giovani donne oltre che agli giovani uomini. Oggi una gran parte della maggioranza del governo, sarebbe favorevole ad una reintroduzione della naja militare in Italia, magari sotto forme differenti.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ad esempio sarebbe favorevole a proporre una strutturazione di che andrebbe dalle tre settimane ai 40 giorni. Fratelli d’Italia, il partito della Premier, invece riflette su un addestramento periodico dei civili con lo scopo di affiancare l’Esercito. Sono già stati presentati dei testi alla camera con questi argomenti come oggetto. Torna quindi ufficialmente in discussione lo stop della leva militare per i giovani italiani