L’Unione Europea è in procinto, in nome della transizione energetica, ad imporre tutta una serie di limiti su condizionatori e ventole. Ecco il motivo e quali sono i limiti
Notizia particolare quella diffusa di recente sui climatizzatori in Europa. Sembra infatti che l’UE voglia definitivamente fare in modo che le emissioni che danneggiano l’effetto serra, nate dai climatizzatori ambientali domestici, smettano di fare danno. Questa manovra se dovesse andare in porto risulterebbe essere un grandissimo smacco al settore di questi elettrodomestici.
Il problema è che come ovviamente vengono venduti, questi vengono anche prodotti e trasportati. Oltre 100 mila posti di lavoro risultano quindi oggi essere potenzialmente a rischio. Ma da dove arriverebbe questa decisione? Diversi studi hanno confermato che le emissioni dei climatizzatori per ambienti domestici, risultano ampiamente dannosi per via dei loro effetti sull’atmosfera.
Questi, infatti andrebbero ad ampliare il buco nell’ozono. Un buco che oggi si sta finalmente richiudendo, grazie al cambio di mentalità delle azioni del mondo. Un’immensa diminuzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera è stata infatti registrata negli ultimi anni.
Condizionatori, le scelte dell’Unione Europea
E le differenze iniziano ad essere reali. L’effetto serra però non è allo stesso stadio del buco. Continua ad essere un fattore che mette a rischio e che noi continuiamo ad ignorare consapevolmente. La manovra dei condizionatori quindi punta a risolvere questo problema, ma ne farebbe poi nascere in conseguenza molti altri. La scelta giusta in questi casi quale è? I condizionatori scomparirebbero da 8 case su 10 per le norme che scritte nel testo presentato in commissione Europea.
Ma nelle due rimanenti i costi sarebbero incredibilmente elevati. Sostanzialmente in un modo o in un altro probabilmente questi elettrodomestici dovrebbero o cessare la produzione o cercare un mercato extraeuropeo. Non impossibile ma neanche facile. Altre proposte sono state quelle che prevedevano l’utilizzo di propano ed ammoniaca come via sostitutiva ai gas inquinanti utilizzati al momento.
Il primo è però infiammabile e il secondo ad estremo rischio di tossicità. Non potrebbero essere utilizzati in ambienti pubblici o in situazioni ospedaliere. Non sembra essere la soluzione migliore o quella più funzionale. Con il tempo scopriremo cosa accadrà.