Un messaggio continuo di errore sta letteralmente facendo infuriare gli utenti della popolare piattaforma di video sharing Youtube. Ecco il motivo e come risolvere la questione
YouTube porta scompiglio tra i propri utenti. Troppe pubblicità e la gente non ci sta. Ma alla piattaforma si video sharing più famosa del web non stanno bene le contromisure prese dai suoi fruitori. Scopriamo cosa sta succedendo. Pochi giorni fa si è scatenato Reddit. Tutti a chiedersi il significato di un messaggio che improvvisamente stava apparendo a centinaia di utenti.
Quando questi provavano a far partire un video qualsiasi della piattaforma, YouTube lo impediva, facendo apparire un messaggio di errore. Il messaggio di errore in questione si riferiva agli Ad Blocker e al fatto che essenzialmente non potevano più essere utilizzati simultaneamente all’utilizzo di YouTube.
La piattaforma riceve i suoi guadagni proprio dalle pubblicità e quindi dagli annunci che manda prima e durante ogni video. Questi però nell’ultimo periodo si son fatti più insistenti. Sono più lunghi e in generale sono anche di più. Per non parlare del fatto che spesso non si possono “skippare” ovvero saltare
. Tutta la situazione ha quindi portato molti a far scegliere di utilizzare dei software che bloccassero questi annunci. Conseguenze abbastanza prevedibili. Certo per un po’ Youtube ha guardato, ma adesso, con questo messaggio d’errore ha rivelato di star progettando lentamente di mandare via gli Ad Blocker dalle sue reti.
Se gli utenti non avranno voglia di vedere le varie pubblicità, potranno ben volentieri usufruire della versione Premium. Questa versione, dal prezzo di 11.99 euro al mese, consente di non vedere le pubblicità. Ma nel complesso non offe molti altri vantaggi, mettendola quindi a paragone con il prezzo, molti la trovano poco conveniente. Non si sa per quanto questo test per l’eliminazione degli Ad Blocker durerà ancora.
Una cosa è sicura, tra gli utenti e YouTube non scorre buon sangue al momento. Non resta che vedere chi avrà la meglio con il tempo, chi cederà per primo alla richiesta dell’altro, ma soprattutto anche a chi converrà veramente cedere. Alla piattaforma, o ai suoi fruitori?