WhatsApp di nuovo nell’occhio del ciclone: il motivo è incredibile

La popolare applicazione di messaggistica istantanea della Scuderia Meta, WhatsApp, è di nuovo nell’occhio del ciclone

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WhatsApp (Foto Twitter – bonificobancario.it)

WhatApp fa partire l’ennesima polemica sulla sicurezza e sulla privacy, una polemica che a questo giro ha coinvolto addirittura un personaggio davvero particolare come Elon Musk. Scopriamo insieme di cosa si tratta. Pochi giorni fa, un ingegnare di Twitter ha portato sotto la luce attenta del web, un timore che ha tutto il mondo ma che tendiamo ad ignorare per la nostra salute mentale.

L’uomo ha segnalato quello che al momento è stato classificato come un bug della piattaforma. Il tutto ha acceso una grande diatriba sul web, portando dentro la conversazione anche il volto della Tesla, Elon Musk. Ma cosa è successo esattamente?

Cosa ha notato l’ingegnare di Twitter di tanto importante da accendere addirittura l’attenzione di Elon Musk e spingere l’app dall’icona verde ad indagare?  L’uomo che ha fatto partire la polemica, durante una giornata come tante, ha notato sul suo pixel quella che al momento è ritenuto un’anomalia non prevista del sistema.

WhatsApp, l’anomalia che scatena il gossip

Un’anomalia però può essere piccola e senza importanza, ma può anche essere una roba bella grossa. Come in questo caso. L’anomalia, il bug, l’inefficienza, chiamiamola come vogliamo. Fatto sta che parte direttamente dentro al Dashboard della Privacy. Una parte che, per chi non la conoscesse, è parecchio delicata, non solo sull’applicazione, ma anche come puro argomento.

La privacy degli utenti, nel nostro secolo è una questione su cui non si può transigere. Non è permesso fare errori. Per questo l’anomalia ha portato tanti occhi su di sé. Il problema sembra essere racchiuso nell’uso del microfono da parte di WhatsApp anche durante i momenti di chiusura. La questione ha quindi messo in allarme una grande fetta di pubblico.

Musk dopo questa notizia non ha perso tempo, ed ha invitato subito il popolo del web a far partire una campagna contro Facebook. Sembra che il problema sia da tributare a Google e non direttamente a WhatsApp, ma la situazione rimane e gli animi delle persone sono stati risvegliati da un angoscia che difficilmente se ne andrà velocemente

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