E’ allarme in Italia per i farmaci mancanti nei principali luoghi di diffusione. Alcuni dati riportano indietro all’era del Covid-19. I motivi
L’Italia è in piena crisi nel settore dei farmaci più diffusi. Secondo i dati ufficiali sta diventando impossibile trovare anche i medicinali più comuni e un questo modo si rischia di non intervenire in tempo sulle situazioni gravi o di dover utilizzare metodi meno efficaci. Gli ultimi mesi, in tal senso, sono stati pesanti sotto tantissimi punti di vista.
Dalla scia finale della pandemia da coronavirus covid-19 sommati all’economia traballante su cui l’Europa poggia in equilibrio precario da anni. Per non tacere del costante aumento dell’inflazione che ha stretto i suoi tentacoli sui carrelli della spesa degli italiani. Un Paese in costante lotta per rimanere in piedi sulle proprie gambe e non soccombere a se stesso.
E in più le continue catastrofi climatiche, sommate alla negligenza dell’uomo sulle strutture stanno in fine palesando la forza della natura sulla fragilità umana. Nel complesso sta mediamente andando tutto abbastanza male, quindi senza indugio mettiamo sul piatto della bilancia anche una crisi sanitaria e la spaventosa mancanza di farmaci.
L’ultima stagione influenzale per dare un dato concreto ha colpito più di 14 milioni di individui tra adulti e bambini, solo in Italia. In pieno maggio è stato registrato un assurdo piccolo dei casi registrati di scarlattine e faringiti. Farmaci che normalmente richiederebbero il banale intervento dell’antibiotico amoxicillina.
Questo infatti è uno dei trattamenti più comuni ed efficaci nel trattamento delle infezioni respiratorie, in particolar modo nei bambini. Ma la grande richiesta, in un periodo che di norma è destinato ad altro, ha mandato in palla il mercato. Difficile trovare i farmaci richiesti in ogni farmacia e spesso si è quindi costretti all’utilizzo di farmaci secondari dal principio attivo simile.
Nelle situazioni in cui questi però non si trovano inizia ad esserci un rischio effettivo, il ritardo delle cure in infezioni simili può sfociare in conseguenze ben più gravi della malattia iniziale. Nel 2023 è assurdo che ci sia ancora il rischio di un aggravarsi di malattie stagionali come la scarlattina, eppure le situazioni sono chiare ed innegabili. Purtroppo la situazione già di per se grave in Italia, si somma alla stessa moltiplicata sul piano europeo