Il caro affitti è entrato di prepotenza nel dibattito politico con tutte le implicazioni del caso, ma cosa succede se l’inquilino è moroso
Una delle principali paure che hanno le persone che mettono in affitto un locale ad uso abitativo o lavorativo, è il problema degli inquilini morosi. Facciamo chiarezza sulla faccenda. Per comprendere a pieno la questione è necessario avere ben chiara la definizione stessa di “inquilino moroso”. L’inquilino di un appartamento o di un’abitazione può definirsi “moroso” solo dopo 20 giorni dal mancato pagamento della rata dell’affitto.
Prendiamo ad esempio il mese corrente. Se la rata va pagata il 1° maggio, allora il proprietario, prima di poter fare qualcosa, dovrà aspettare domenica 21. E dare quindi all’inquilino il tempo di saldare la rata. Trascorso questo periodo di tempo allora si potranno prendere provvedimenti, ma attenzione, questo passaggio non potrà farlo il proprietario.
Non si possono staccare le utenze o cambiare la serratura, l’esercizio arbitrario di queste funzioni, infatti, corrisponde a reato. Si può però procedere con una lettera raccomandata di diffida, con lo scopo di riportarlo ai propri doveri di inquilino o anche procedere direttamente con un’intimazione di sfratto per morosità.
Si consiglia, in sede di contratto, di apporre una clausola che permette al locatario, di aggiungere l’affittuario alla lista degli inquilini morosi, in caso di mancato pagamento dell’affitto. Questo certamente fungerà da incentivo per gli inquilini a saldare regolarmente e per tempo i debiti mensili.
Se, dopo tutte le procedure seguite regolarmente e dopo tutti gli avvisi, ‘inquilino si ostina a non pagare il suo debito, allora si può avviare un procedimento di sfratto, tramite l’assistenza di un legale. Nel caso in cui i termini di abbandono dell’immobile non venissero rispettati, allora il padrone di casa, potrà chiedere l’aiuto di un ufficiale giudiziario.
Il debito che l’affittuario ha con il locatario potrà poi essere saldato in udienza, in seguito ad un’ingiunzione di pagamento emessa dal giudice assieme all’ordinanza di sfratto. Detto non è sempre tutto così lineare, ad esempio la procedura cambia se l’inquilino ha ad esempio figli minori a carico o altre situazioni di natura simile che impossibilitano il regolare svolgimento della procedura