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Password croce e delizia, consigli pratici per renderle inattaccabili

Pubblicato da
Giovanni Cardarello

Lo scorso 4 maggio, come tutti gli anni, è stato il giorno dell’Happy Password Day, giorno nel quale il tema delle chiavi sicure e inattaccabili per accedere a device e sistemi e tornato al centro del dibattito.

Password (Foto Twitter – bonificobancario.it)

Un recentissimo studio effettuato dalla popolare agenzia informatica NordPass, assieme alla collaborazione di vari ricercatori indipendenti, specializzati nel settore informatico, ha diffuso una classifica con le 200 password più comuni. Vediamo quindi insieme quali, secondo questo studio, dovrebbero essere le formule da evitare, se si vuole mantenere la sicurezza dei propri device, dei propri dati e dei propri files.

Fa ridere scoprire che nel 2023 la chiave più diffusa tra gli utenti digitali risulta, sorprendentemente, essere la stessa parola “PASSWORD”. A seguire, ovviamente, l’intramontabile “123456”. Tutto nella norma, ma spesso le chiavi di accesso hanno un minimo di caratteri. E come hanno risolto il problema gli utenti al quale questo era stato posto?

Ebbene, aumentando semplicemente il numero, da “123456” ad uno stupendo “123456789”. Certo queste erano le più utilizzate a livello globale, ma nell’elenco non manca la più basica delle amiche di accesso, la formidabile “111111”. Fa ridere, ma fa anche riflettere.

Password, come sceglierle funzionali e sicure

La ricerca ha portato alla luce anche ad esempio che nel Regno Unito, una grande maggioranza di popolazione, preferisce invece di usare i numeri, prendere per chiave di utenza i nomi della città. Tutti questi esempi alla fine dei conti risultano essere estremamente simpatici, ma basta rifletterci un secondo di più per capire quanto tutto ciò sia essenzialmente sbagliato.

L’83% delle password simili impiegando pochi secondi per essere violate. È inutile avere computer costosi e software all’avanguardia se poi l’accesso risulta semplice anche ai più inesperti. Nomi, cognomi, soprannomi, nomi degli animali domestici, città, luoghi di nascita, varianti di “password” con l’aggiunta del numerino identificativo vicino, sono tutte password deboli.

Anche le password complesse alla fine dei conti sono superabili, una cosa che andrebbe seriamente presa in considerazione dovrebbe essere quella di adottare un sistema di autenticazione a due fattori. O anche l’uso di chiavi di sicurezza. L’importante alla fine, a prescindere da tutto, quello che importa è la sicurezza della password

Giovanni Cardarello

Giornalista pubblicista (ODG Umbria). Laureato con Master in Comunicazione. Romano del Quadraro, ma vivo in Umbria fra Spoleto e Terni. Sposato con Ilaria, ho tre figli. Mi occupo di sport, ambiente, cucina, politica, economia, lifestyle e gossip. Scrivo sui giornali, cartacei e online, dall'età di 14 anni. Dal 2017 lo faccio per il Gruppo Editoriale della testata

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Giovanni Cardarello