Il 2 maggio scadeva la possibilità di presentare la dichiarazione IVA per l’anno fiscale 2022. Ecco come ovviare per chi ha saltato l’obbligo
In questi giorni c’è un’importante scadenza per i titolari di Partita IVA. Parliamo della presentazione della dichiarazione annuale. Entro il 2 maggio, infatti, tutti i possessori della PI dovevano, teoricamente, inviare la loro dichiarazione annuale a chi di dovere. Ovvero al Fisco.
Ma tranquilli, se non l’avete fatto, cari titolari di partita IVA smemorati, abbiamo noi della Redazione di Bonifico Bancario le indicazioni giuste per non incorrere in sanzioni. Succede infatti ogni anno, centinaia di titolari, per un motivo o per un altro, non presentano al Fisco, la dichiarazione annuale delle loro entrate. Per omessa trasmissione sono presenti diversi tipi di sanzioni.
L’ultima data disponibile sarebbe dovuta cadere il 30 aprile, che però, fortunatamente per gli interessati, quest’anno cadeva di domenica. C’è però da ricordare, che il rimo invece era festa, e non una qualsiasi, la Festa del Lavoratori. Si è quindi deciso di posticipare la data al 2 maggio.
Dichiarazione IVA, scadenze e conseguenze
Ebbene, però, anche dopo questi posticipi, c’è comunque qualcuno che ha, per motivi vari, tardato a presentare la dichiarazione. Abbiamo però già chiarito che la situazione, per quanto spiacevole, è totalmente risolvibile. Basterà infatti mandare la dichiarazione entro e non oltre 90 giorni dalla scadenza iniziale del 2 maggio.
Assieme alla consegna, ci dispiace, ma è previsto anche il pagamento di una piccola multa. questa ammonterebbe a 25 euro, che sarebbero un decimo della multa minima prevista nei casi di ravvedimento operoso. Con questo termine si intende una sorta di dimostrazione di buona fede nei confronti dell’imposta mancata. Essenzialmente il fisco applica uno sconto a tutti quelli che, coscienti di aver commesso sostanzialmente un errore, risolvono da soli pagando volontariamente la sanzione, al momento della risoluzione stessa del danno fatto.
La dichiarazione tardiva, secondo alcune fonti, potrebbe anche rientrare nella tregua fiscale, sotto forma di ravvedimento speciale. Istituita nella legge di Bilancio del corrente 2023. Ma non affidatevi al caso, nell’eventualità in cui foste tra i titolari di partita IVA che hanno sfortunatamente mancato la consegna, risolvete il problema tempestivamente