Il rialzo improvviso dell’inflazione incide, pesantemente, sul prezzo di tutta una serie di alimenti in primo luogo pane, pasta e latte
Le rilevazioni del mese di marzo sono molto nette, chiare e per alcuni versi drammatiche. L’inflazione torna a salire con nettezza toccando la punta dell’8,3% e con la tendenza di arrivare in doppia cifra. La conseguenza diretta è che sale ancora il prezzo degli alimenti, in particolar modo quello della pasta. Questa, infatti, nel mese di marzo, ha fatto registrare un repentino aumento, rispetto all’anno precedente. Un aumento del 17,5% sui prezzi sugli scaffali.
Difficile non notare questa piega che hanno preso gli scaffali dei supermercati, pochi centesimi in più su ogni prodotto, che però su un carrello totale, per una famiglia di quattro persone, va a pesare particolarmente.
In ministro delle imprese, vista la situazione, ha convocato Benedetto Mineo, Garante per la sorveglianza dei prezzi, con lo scopo di portare la situazione, sotto l’occhio della commissione di allerta rapida. La riunione sarà la prima della commissione, recentemente creata in seguito al Decreto trasparenza.
Questo è stato infatti convertito in mese non più di due mesi fa, in data 10 marzo. Si svolgerà invece in data 11 maggio, a Palazzo Piacentini. Ma andiamo a vedere quali sono i prezzi al dettaglio. Ancona è il comune italiano nella quale sono stati registrati i prezzi della pasta più alti d’Italia.
Per un chilo di pasta acquistato, il prezzo di ma di marzo raggiungeva addirittura i 2,44 euro. Modena segue con 2, estremamente poco invidiabili, euro e 41 centesimi. Cagliari al terzo posto sul podio dei più cari, togliendo solo un centesimo alla medaglia d’argento. Così via anche Bologna, 2,39 euro l chilo e Genova, 2,38 euro al chilo. Solo in 12 province d’Italia i prezzi al chilo di penne, rigatoni, spaghetti e chi più ne ha più ne metta, risultavano inferiori ai 2 euro per ogni chilo di pasta acquistato.
I rincari più forti sono stati registrati in Toscana, dove a Siena, un chilo di pasta acquistata su un normale scaffale, è passato dai classici 1,37 euro di media, a 2,17 di marzo. uno spaventoso aumento del 58,4%, per un banale paco di spaghetti