La consolidata truffa del falso incidente vive una nuova “giovinezza” grazie all’uso degli strumenti informatici. Ecco come funziona
Una delle truffe più utilizzate negli Anni 90 e nei primi Anni del nuovo Millennio vive una seconda “giovinezza”. Diventa pertanto necessario fare particolare attenzione a quello che vi stiamo per descrivere. Soprattutto se siete in età avanzata. Abbiamo più volte parlato di truffe online nate magari da link misteriosi o da mail di qualche banca che vi dice che non avete pagato qualche tassa e simili. Abbiamo però anche parlato di truffe, chiamiamole “vecchio stampo”, fatte direttamente di persona.
Ma alla fine, possono essere in tutte le forme che preferiscono. La truffa è una piaga e tutti meriterebbero di non incrociare mai il loro cammino. Ma in questo specifico caso, non solo le vittime hanno incrociato il loro cammino, hanno addirittura fatto un’incidente.
Da qui la truffa dell’incidente stradale. Almeno questo è quello che credono le vittime di questo specifico raggiro. Tutto parte da una telefonata, per la maggior parte a persone anziane. Queste spesso sono state individuate con cura dai truffatori, con il semplice scopo di arrivare al punto il più rapidamente possibile senza mettere in mezzo troppe persone ed evitare così problemi inutili.
Truffa del falso incidente, la versione rivista e corretta
Insomma, questi truffatori contattano telefonicamente la persona e avviano la conversazione fingendosi la stazione dei carabinieri. Un parente a loro molto caro, secondo le autorità, avrebbe causato un incidente stradale, procurando anche danni fisici ai coinvolti. Al momento l’indagato è sotto arresto e senza un pagamento al giudice non può lasciare la struttura.
Per “abbellire” la recita, alcuni aggiungono un sottofondo musicale diciamo, per rendere il tutto più credibile. Aggiungono lamenti o magari pianti, per caricare emotivamente il tutto. recentemente è stato arrestato un 18enne di Rieti, che però aveva ricevuto tute le informazioni e le istruzioni necessarie da un numero WhatsApp.
Non era quindi lui la mente dietro alla truffa. La notizia ha permesso quindi, alle forze dell’ordine, di aprire un’indagine su una presunta organizzazione a delinquere. Un gruppo di criminali e non solo casi sporadici. Quindi massima attenzione