La fine dell’anno scolastico apre in parallelo la corsa all’affitto della stanza e all’alloggio per gli studenti universitari. Tutto quello che c’è da sapere e qualche consiglio pratico
Per incentivare studenti e famiglie ad investire negli studi dei giovani, la legislazione italiana sta portando alla ribalta tutta una serie di diverse, e nuove, strutture fiscali. Strutture fiscali che potrebbero agevolare la scelta e l’attualizzazione di questo speranzoso futuro. Una delle forme di agevolazione di cui stiamo parlando, prevede di portare in detrazione IRPEF parte delle spese universitarie.
Nell’elenco di queste palesano anche gli affitti pagati dagli studenti fuori sede. La detrazione corrisponderebbe al 19% del canone di locazione pagato dai fuori sede. In alcune città questi sono particolarmente onerosi e negli ultimi anni non hanno fatto altro che peggiorare.
Le città universitarie vedono ogni anno migliaia di studenti fuori sede appoggiarsi in stanza in affitto, i quali costi vanno a gravare direttamente sulle spalle delle famiglie. Questo è uno dei numerosi motivi per cui gli studenti spesso decidono di non intraprendere un percorso universitario.
I presupposti per poter sfruttare il meccanismo della detrazione in IRPEF sono due. Come prima cosa è necessario avere la residenza anagrafica ad almeno 100 km di distanza dal civico dove si prende in affitto la nuova abitazione. E, come secondo requisito, il trovarsi in una provincia diversa da quella dove si ha la residenza anagrafica.
Ma oltre agli affitti, sono previste anche altre spese universitarie detraibili, la detrazione, come nel primo caso, corrisponderebbe sempre al 19% dell’imposta lorda. Le tasse detraibili sono, infatti, quelle che si affiancano ai corsi di istruzione universitari, alle specializzazioni, ai corsi di perfezionamento, ai master universitari, ai dottorati di ricerca.
Ma non solo, rientrano nelle agevolazioni fiscali anche gli Istituti Tecnici Superiori, altrimenti noti come ITS e i corsi istituiti presso il conservatorio musicale e gli istituti musicali pareggiati. Si ricorda in oltre che le spese sostenute sono interamente detraibili o meno a seconda della scuola. Le scuole non statali, infatti, per via della diversa tassa di iscrizione e le varie rette, hanno una regolamentazione differente sul piano delle detrazioni fiscali