Clamorosa decisione di Zuckerberg, ha deciso di pagare la multa comminata per l’uso improprio dei dati privati da parte di Facebook. Tutti gli incredibili dettagli
Siete stati utenti di Facebook in un periodo di tempo che andava dal 24 maggio 2007 al 22 dicembre 2022? Se la risposta è sì allora continuate a leggere, perché potreste essere fortunati e soprattutto molto interessati alla vicenda..
Il popolare social media ideato da Mark Zuckerberg ai tempi nota come Facebook, Inc. ed oggi conosciuto con il nome Meta Platform, Inc., ha deciso, pur continuando a dichiararsi “Non colpevole”, di pagare i soldi del processo in cui era coinvolta.
Un’enorme class action che la vede, assieme a Cambridge Analytica, accusata di aver a tutti gli effetti, rubato i dati dei suoi utenti. In quanti ricordano la che era venuta fuori? Lo scandalo è esploso su giornali come “The New York Times” e “The Observer”. Secondo i due colossi dell’informazione, Cambridge Analytica stava collezionando dati degli utenti del social network a loro insaputa, e la nota piattaforma ne era perfettamente cosciente.
Facebook costretta a pagare
Il tutto veniva per lo più fatto attraverso i famosi sondaggi, quiz e giochi del social network targato Meta, violando così decine di norme per la tutela della privacy. Ad oggi è ufficiale, le operazioni della piattaforma hanno avuto accesso a 87 milioni di utenti. E anche se, come già detto, a creatura di Mark Zuckerberg continua a dichiararsi innocente, pagherà 725 milioni di dollari, circa 665 milioni di euro, agli utenti coinvolti.
Per avere parte dei soldi messi basterà provare di aver utilizzato Facebook nel suo periodi di attività compilando un modulo che verrà a breve reso pubblico. Ma attenzione. Cambridge Analytica ha prelevato dati da utenti in tutto il mondo, ma il risarcimento della class action è ad oggi destinato solamente agli utenti che hanno utilizzato Facebook dal 24 maggio 2007 al 22 dicembre 2022, nel territorio degli Stati Uniti d’America.
Ad oggi non sembrano esserci prospettive per gli utenti, o meglio per le vittime straniere di Facebook. È possibile che in futuro si presentino nuove prospettive non incentrate sugli USA, ma sarà il tempo a decidere