Il Governo guidato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ufficialmente chiuso la vicenda reddito di cittadinanza sostituendolo con il GIL, acronimo di Garanzia per l’Inclusione. Ecco come funziona
Al via le nuove norme per chi usufruisce, al momento, del reddito di cittadinanza. Il sussidio mensile statale è stato da poco revocato e risulta oggi in scadenza. Molte famiglie però facevano affidamento su quel piccolo contributo. Il governo Meloni ha quindi deciso di rinnovarlo sotto una forma diversa e più selettiva.
Le nuove norme, infatti vedono i protagonisti del nuovo sussidio più delineati. Dal primo gennaio 2024 infatti, potranno usufruire del reddito solo alcune fasce della cittadinanza. Per poterlo richiedere, sarà necessario avere all’interno del nucleo familiare: almeno un minorenne, una persona portatrice di disabilità ed un individuo over sessanta.
La situazione lascerà quindi molte persone, che prima recepivano regolarmente il sussidio statale, senza il regolare contributo ricevuto fino a pochi mesi prima. Superato questo andiamo però a vedere i possibili vantaggi.
Nel nuovo piano sono rimasti e anzi sono stati migliorati, gli aspetti che legati alla ricerca e all’aiuto dedicato alla fascia disoccupata della popolazione. In base alle anticipazioni il Decreto Lavoro, se tutto andrà come previsto, approderà la settimana prossima in Consiglio dei ministri.
Il GIL, la Garanzia per l’Inclusione, che sostituirà il reddito di cittadinanza, secondo i modelli e le anticipazioni rese note. Comprenderà anche il rinnovo del bonus assunzioni, ovvero un beneficio ai datori di lavoro che decidono di incrementare le assunzioni nelle loro aziende, fornito dallo Stato. Con queste basi, le prospettive di un incremento dei posti di lavoro sul territorio non sono impossibili. Le prospettive dei disoccupati potrebbero quindi lentamente iniziare a migliorarsi.
Con la possibile diminuzione della disoccupazione arriverebbe una stabilità economica che, soprattutto per le giovani generazioni, sembrava molto lontana. Questo genere di investimento, nel lungo periodo, potrebbe portare una rinnovata fiducia nel futuro del Paese da parte delle nuove generazioni. Quelle che si affacciano oggi al mondo del lavoro italiano e che spesso sono costretta a lasciarlo per l’estero alla ricerca di prospettive migliori