L’Italia è un paese che invecchia velocemente e costantemente occorrono servizi di assistenza diretta e lo sviluppo del ramo polizza vita
L’Italia è uno dei Paesi con l’età media più alta in assoluto d’Europa. Un dato a cui si aggiunge un livello di natalità bassissimo. Ma nonostante tutto questo il sistema del Welfare State pubblico e quello del privato sociale segna il passo. A partire dal ramo delle assicurazioni vita e per la non autosufficienza. Settori che continuano a non partire.
Si sa, l’Italia è un paese molto più adulto che bambino. Gli anziani sono più dei giovani e ancor più dei bambini. Perfino Elon Musk, dopo aver visto le recenti statistiche, ha canzonato il nostro bel paese mandandoci via Twitter “state scomparendo”.
I numeri infatti dicono che è vero, sempre meno bambini nascono. E la medicina moderna ormai è andata così avanti da far addirittura alzare la media della vita sia per gli uomini che per le donne. Questo non significa però che con il migliorare della medicina, migliorino anche le situazioni della vecchiaia. Non esiste l’elisir della giovinezza. Se si invecchia si invecchia, più si invecchia poi e spesso peggio si sta.
Polizza Vita, lo strano caso dell’Italia
Molti individui smettono di essere autosufficienti e vengono affidati a caregiver familiari o esterni al nucleo. Quando esterni gli stipendi medi di questi collaboratori domestici si aggira attorno ai 1300 euro al mese. Ma allora perché sapendo questi numeri la gente è restia a stipulare delle assicurazioni di non degenza in previsione della vecchiaia?
Un 55enne che stipula un assicurazione potrebbe, per avete un fisso di 1500 dall’assicurazione nel momento del bisogno, arrivare a spendere 1500 mensili fino allo scatto in cui comunque non spera. Per il 40enne i numeri sarebbero inferiori e toccherebbe i 900 euro. Insomma prima si fa e meglio è. Non esistono miracoli, sempre meglio premurosi. Certo esistono patologie che nel tempi si rivelano invalidanti e che spesso influenzano l’approvazione da parte della stessa agenzia assicurativa.
Ma sono casi rari rispetto alla maggior parte della popolazione. In Germania il problema è stato risolto aggiungendo delle trattenute negli stipendi del 3% annuo che poi vanno a garantire un’assistenza attiva in caso di bisogno sul piano sanitario