Nato nel 1951 dopo una accesa discussione il Guinness World Record è diventato nell’arco degli anni una vera e propria istituzione
Oggi vi portiamo all’attenzione un argomento veramente molto interessante. La risposta ad una domanda alla quale, sicuramente, molti di voi avranno pensato, almeno una volta nella vita. Quanto può fruttare, a livello economico, il conseguimento di uno dei record del Guinness dei primati, o meglio essere iscritti nel libro del Guinness World Record?
Molti se la domanda se lo saranno posti è vero, ma è probabilmente altrettanto vero che parecchie persone, almeno in Italia, difficilmente sanno di cosa si tratti, quindi facciamo un piccolo approfondimento. Il Guinness World Record, in inglese, è banalmente, il Guinnes dei primati. Una collezione o se preferite una raccolta di tutti i record del mondo. non ci sono limiti alla fantasia, se si può fare, si può fare meglio.
Talmente meglio da arrivare ad essere gli unici al mondo a d’esserci riusciti. Ed una volta fatta questa conquista, dopo che l’associazione che se ne occupa, avrà garantito la veridicità dell’impresa, questa verrà aggiunta alla collezione.
Guiness World Record, quanto arriva sul conto
L’associazione che a molti sorge spontanea tra la raccolta e a birreria non è affatto forzata o sbagliata. Questa, infatti è la creatrice della collezione di record. Fu infatti lo stesso Hugh Beaver, amministratore delegato della birra Guinness a Dublino, assieme ad alcuni suoi compagni di caccia, a partorire l’idea. Questo avvenne nel maggio de 1951, in seguito ad una discussione su quale fosse l’uccello più veloce d’Europa.
Nascono assieme ma sono diversi anni che il libro e l’industria birraria non condividono la stessa proprietà. Dopo la scissione si è semplicemente deciso di mantenere il nome per non cancellare il legame con il passato. Fatto questo piccolo riassunto storico direi di andare sulla risposta, quanto effettivamente guadagna il vincitore di un Guinness World Record?
Ebbene la risposta, signore e signori, è pari a zero. La nomina nel libro porta al massimo pubblicità sull’impresa, ma non porta in alcun modo un guadagno diretto per mano dell’associazione che dà la nomina