La dichiarazione si successione significa accettare l’eredità? Non sempre e le due cose non sono necessariamente legate
La dichiarazione di successione consente calcolare l’ammontare del patrimonio ereditario e pertanto risulta essere un documento fondamentale. Non ci dice solo cosa spetta a chi ha diritto ma anche quali sono le spese delle imposte da coprire.
Succede anche che chi firma la dichiarazione, non è certo che avrà l’eredità, perché La legge ammette anche la forma tacita dell’accettazione, dunque senza firmare alcun documento.
Con tale atto va presentata all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dalla morte del defunto. Quando ci sono più soggetti obbligati, la può presentare anche una sola persona, senza avere conseguenze sulla successione e neanche sulle imposte. Infatti sono dovute soltanto da chi riceve effettivamente l’eredità.
La dichiarazione non è sempre obbligatoria ma ha la grande utilità di quantificare il patrimonio. Quindi la sola dichiarazione di successione è solo un adempimento fiscale e rappresenta un lecito interesse nell’approfondire la consistenza del patrimonio. Dopo aver avuto contezza di ciò si sceglie se accettare o meno l’eredità. In sintesi, la dichiarazione è collegata indirettamente al patrimonio.
Firmare la dichiarazione, dunque, non significa accettare di entrare in possesso dei beni lasciati dal defunto. Il principio è stato ribadito varie volte dalla Corte di Cassazione.
Non è un’accettazione tacita come non lo è nemmeno il pagamento dell’imposta. La denuncia della successione e il pagamento delle imposte non eliminano la volontà del chiamato all’eredità di rinunciare.
Il ricorso contro l’avviso di accertamento dell’Agenzia delle entrate, rappresenta invece un atto di accettazione tacita. Chi ha versato il pagamento dell’imposta può informare l’Agenzia delle Entrate della rinuncia e richiedere un rimborso.
Per non incorrere in errore basta limitarsi alla denuncia della successione senza dover fare altro. Sono precauzioni da prendere per chi vuole rinunciare mentre e non riguarda chi è disposto ad accettare.
Ovviamente è sempre opportuno farsi guidare da un notaio o un avvocato ed è preferibile che a presentare la dichiarazione non sia proprio il chiamato all’eredità incerto se accettare o meno. Nel caso in cui dovesse rinunciare dovrà presentare una nuova dichiarazione pagando altre imposte.