Settimana corta, a quali condizioni? L’opinione del governo

Settimana corta, i ministri sono intervenuti in merito e hanno espresso le proprie idee: quali sono gli scenari

settimana corta
Pexels – Bonificobancario.it

È da un po’ che se ne parla e negli ultimi tempi lo fa anche il governo italiano. La settimana corta (ossia lavorare per quattro giorni ma con lo stesso stipendio), ha avuto tanti e piccoli esperimenti in tutto il mondo. Il più grande è avvenuto in Gran Bretagna e i risultati sono stati positivi.

Gli esiti hanno dimostrato che aumenta la produttività. I dipendenti hanno un giorno libero in più a settimana e producono meglio e di più. Anche se in alcuni casi ciò significa fermarsi in ufficio per più tempo nei giorni lavorativi, a tanti piace l’idea di riposare poi un giorno in più.

Settimana corta: le perplessità

Dopo una prima parziale apertura da parte del governo, ora sembra esserci una piccola frenata. Dopo la proposta avanzata dalla Cgil, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a fine febbraio, in un’intervista a La Stampa, si era detto disponibile a riflettere sul tema.

Ma nei giorni scorsi anche il Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha parlato con Money.it. Ha evidenziato che bisogna prima pensare all’aumento della produttività e nel caso poi discutere la riduzione della settimana.

Anche Urso, parlando sempre con Money, ha comunque messo in evidenza l’aspetto della produttività, “dell’ammodernamento tecnologico e nella razionalizzazione delle risorse”, elementi da considerare prima di passare da cinque a quattro giorni lavorativi.

Stessi giorni ma a meno ore: la seconda via

In realtà esiste anche un’alternativa. A parità di salario, anziché tagliare le giornate lavorative, lasciarle invariate e ridurre le ore quotidiane. Un’idea alla quale guarda con particolare attenzione il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri.

La settimana corta, d’idea o prove pratiche, sta comunque sbarcando in Italia. Da gennaio il gruppo bancario Intesa Sanpaolo ha avvitato la sperimentazione in circa 200 filiali. Per l’istituto le novità del 2023 sono due. Oltre alla settimana di quattro giorni da nove ore lavorative a parità di retribuzione e su base volontaria (compatibili però con le esigenze tecniche e organizzative della banca), c’è anche un’evoluzione dello smart working. Ai propri dipendenti è consentito il lavoro flessibile fino a 120 giorni all’anno, senza porre limiti mensili. Inoltre è prevista anche un’indennità di buono pasto pari a 3 euro al giorno in considerazione delle spese sostenute lavorando da casa.

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