Lavoro nel weekend, busta paga più alta per chi lavora nei giorni festivi per non perdere il personale: idea lanciata in Parlamento
Nel settore turistico si lavora principalmente il sabato e la domenica. Con la bella stagione alle porte nel nostro Paese, dove sugli 8mila chilometri di costa gli affari volano, non sempre le aziende trovano personale disponibile a lavorare.
Non è mancanza di volontà come spesso si sente dire. Chi ha studiato per determinate professioni, sa che si lavora soprattutto quando gli altri si divertono.
La mancanza di personale è dovuto al fatto che gli stipendi non sono sempre all’altezza delle prestazioni richieste, soprattutto nel fine settimana. Allora dal governo arriva una proposta che potrebbe essere interessante per evitare il rischio carenza di personale.
Lavoro nel weekend, stipendio più alto
In occasione della presentazione alla Camera dei deputati della proposta di legge sul Turismo accessibile, la ministra del Turismo Daniela Santanchè ha spiegato che è fondamentale cercare di attrarre i giovani a lavorare in certi contesti.
“Per i giovani lavorare il sabato o la domenica è faticoso, sono più attenti alla qualità della vita e al tempo libero”. Da qui l’idea di introdurre degli incentivi per chi lavora durante i giorni di festa.
La ministra ha affermato che il settore turistico ha “tantissime possibilità di occupazione” e che potrebbe essere anche utile per il “famoso ascensore sociale”.
Da decenni gli osservatori ribattono che il cibo, la cultura e il turismo equivalgono al petronio dei Paesi arabi. Una ricchezza che però viene sfrutta poco, lasciando che molti giovani espatrino per svolgere lavori che possono fare qui.
La proposta di legge sul Turismo accessibile
Presentata dal deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Caramanna, ha l’obiettivo di rendere le strutture più accessibili a tutti. Ad esempio, prevede l’obbligo di pubblicazione delle strutture idonee ad accogliere i disabili.
La Santanchè ha detto che le persone disabili devono avere le possibilità che hanno tutti. Per tale motivo ha chiesto al Parlamento di approvare all’unanimità la proposta: “Se siamo un paese democratico che vuole la libertà per tutti allora dobbiamo darla alle persone che hanno una disabilità”.