Buoni fruttiferi e non solo: sono diverse le soluzioni per poter mettere le mani su un bel gruzzolo dopo qualche anno
Gli italiani sono un popolo di risparmiatori. Lo dicono i numeri che mostrano come la maggior parte della ricchezza resti “ferma” sui conti e polizze assicurative. Un tipo di investimento c’è ed è sul mattone (quando conviene) ma certamente – forse svantaggiati anche dalle politiche economiche – sono in pochi a mettersi in gioco, provando a creare aziende e dunque lavoro.
I buoni fruttiferi postali, i Btp portati e i conti deposito sono una soluzione poiché a metà tra risparmio I primi perché hanno la garanzia dello Stato Italiano e per questo da decenni attraggono le attenzioni di intere famiglie. I secondi invece assicurano alla scadenza il capitale investito. Infine i conti deposito, fino a 100mila euro a depositante, sono garantiti dal Fidt.
Con ognuno di questi strumenti di investimento è possibile ottenere un tasso di interesse lordo che arriva fino al 4,50%. I buoni fruttiferi postali che hanno questa percentuale annua lordo sono quelli dedicati ai minori. Solitamente sono sottoscritti dai nonni, dai genitori, da parenti, alla nascita o in occasione di questa evento festoso del bambino.
Buoni fruttiferi, il guadagno dopo la maturazione
Gli interessi crescono fino alla loro maggiore età. Ma quali sono i tassi offerti? Precisamente del 2,50% annuo lordo al termine di 1 anno e 6 mesi, 2 anni e 3 anni. Il 2,75% quando finisce il quarto anno, del 3% dopo 5 anni e del 3,25% dopo 6-7 anni. Interesse 3,50% dopo 8, 9, 10 e 11 anni. Infine il 4% al termine del 12esimo anno e del 4,50% al 16esimo.
Un buon investimento sono anche i conti deposito e i Btp. Per i secondo il Ministero delle Finanze ha fatto sapere che la presentazione delle domande in asta per i titoli di Stato a 5 anni e per quelli a 10 anni è prevista per domani, venerdì 30 marzo, entro le ore 11.
Gli altri strumenti
I Btp a 5 anni con tasso al 4,40% scadono il 1 aprile 2028 mentre gli altri il 1° maggio con importo minimo di 2.500 euro mentre per quelli a 10 anni (scadenza 2033) di 3.000 euro.
Il conto deposito Rendimax di banca Ifis è tra i più interessanti. Non ci sono costi all’apertura e neanche alla chiusura con la somma investita che è disponibile alla scadenza del vincolo. Il minimo che si può accantonare è di 1.000 euro.
Con la sottoscrizione del vincolo anticipato e del 2,30% dopo sei mesi, Rendimax offre un tasso di interesse lordo del 2,25%. Dopo 9 mesi gli interessi sono poi del 2,35% con il vincolo anticipato e del 2,40% con il vincolo posticipato. Dopo un anno, del 2,50% con vincolo anticipato e del 2,60% con vincolo posticipato. Dopo cinque anni con vincolo posticipato, si può arrivare al 4,50%.