Il Governo italiano sta valutando la modifica del limite di velocità in Autostrada. I pro e i contro di una scelta che farà discutere
Il tanto dibattuto tema del limite di velocità sembra giunto ad una svolta. Secondo quanto emerge in questi giorni il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri Matteo Salvini vuole far slittare da 130 a 150 chilometri orari il limite massimo nelle tratte autostradali. Seguendo così il modello tedesco. In Italia in realtà è già previsto dalla legge che in determinati tratti si possano raggiungere i 150 chilometri orari.
Non esistevano però, secondo i modelli di riferimento, tratti autostradali che consentono velocità simili. Nel 2001 è stato portato per la prima volta il caso tra gli argomenti di discussione parlamentare. Prima di Salvini , quindi, ci aveva già pensato l’allora ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi a sollevare la questione.
Al tempo il Presidente del Consiglio era Silvio Berlusconi a cui l’argomento stava particolarmente preso a cuore. Non si sono create però i presupposti necessari per le modifiche. Le autostrade in quegli anni erano troppo rischiose e non si fece nessuna modifica. Basta vedere i dati per trarre le conclusioni. Nel solo 2004 le vittime delle autostrade sono state 14000.
Nell’ultimo decennio invece i numeri hanno subito una lenta regressione. Questo ha spinto lo stesso Salvini a riportare la proposta affrontata durante il governo Berlusconi. Questa del 2023 è la terza volta in cui il vicepremier parla dei limiti a 150 Km/h. Nel 2019 la prima e nel 2021 la seconda.
Certo c’è da dire che l’interesse è supportato anche da numeri molti più positivi di quelli presentati venti anni fa. Nel 2021 infatti le vittime delle autostrade sono state 7631. Questo dato potrebbe dare il via ad un progetto che porterebbe le strade italiane su modelli molto più vicini quelli utilizzati sulle strade ed autostrade tedesche.
Poiché gli incidenti nell’ultimo ventennio sono si scesi sui tratti autostradali, ma sono sull’altro versante, saliti sui tratti extraurbani. Alzare i limiti in quei pochi tratti dove le infrastrutture lo permettono consentirebbe anche di affrontare in maniera seria l’argomento generale dei limiti stradali. E quindi di decidere seriamente di rivedere le norme dei tratti dove ad oggi si registrano più incidenti