La sperimentazione relativa alla cosiddetta Quota 103 torna ad essere molto apprezzata dalle persone vicine alla quiescenza
Il prossimo primo aprile cadrà di sabato, il che sarà un evidente problema per il pagamento degli assegni di pensione. Queste, infatti, a meno che non vengano caricate su di un conto Banco Posta, non potranno essere ritirate prima di lunedì tre aprile. Dopo i recenti conguagli calcolati dall’INPS (Istituto Nazionale della Prevenzione Sociale) molti troveranno una quota differente da quella ricevuta nelle mensilità precedenti.
Ad esempio, gli Over 75 avranno una pensione minima stabile sui 600 euro. Un grande miglioramento rispetto all’annualità precedente. Dei possibili miglioramenti saranno disponibili però anche chi prevede di entrare in pensione nei prossimi mesi. La nuova legge di bilancio varata dal Governo Meloni, infatti, intende introdurre delle possibili migliorie nelle vite degli assistiti INPS.
Ricordiamo che, ad oggi, la Legge Fornero considera pensionabile un individuo al compimento del sessantasettesimo anno d’età. A prescindere dagli anni di contributi versati. La nuova legge di bilancio prevede però una serie di piccole agevolazioni per una determinata fascia di lavoratori. La possibilità di andare in pensione dopo il semplice raggiungimento dei 41 anni e 10 mesi di contributi, tramite la cosiddetta Quota 103.
Questo istituto permette a chiunque abbia raggiunto appunto la quota minima dei contributi versati durante la sua vita lavorativa e dopo il compimento del sessantaduesimo anno d’età di anticipare la quiescenza. Anche se questa opportunità è possibile, c’è comunque da dare la possibilità ai contro di pesare sulla bilancia del calcolo. Poiché da un lato, vediamo un’entrata in pensione nettamente anticipata, rispetto alla quota standard.
Dall’altro lato, però, vediamo una diminuzione non indifferente dell’assegno della pensione che si potrebbe ricevere completando l’intero ciclo e raggiungendo i 67 anni, previsti ad oggi dalla legge italiana. Questa non potrà infatti superare un importo pari a 5 volte quello previsto dalla pensione minima ricevibile all’uscita con il sessantasettesimo anno.
L’opzione Quota 103 al momento non è definitiva, resterà in vigore certamente fino alla fine dell’anno solare, ovvero fino al 31 dicembre 2023. Al momento della prossima legge di bilancio si capirà se questa verrà rinnovata o meno. Le trattative sono in corso e la partita è ancora apertissima