La puntata di lunedì 27 marzo del popolare programma di Rai 3 Presadiretta punta il dito sui tagli lineari alla sanità: tutte le anticipazioni
L’ottava puntata della stagione numero 28 di Presadiretta, il popolare programma di Rai3 condotto da Riccardo Iacona, punta, con forza, il dito sulla crisi di uno degli assi portanti della Repubblica Italiana. Un asse decisivo per il funzionamento stesso dalle democrazia italiana.
Parliamo della Sanità Pubblica, un elemento fondamentale della Vita dei cittadini, un diritto e un valore che viene sancita con chiarezza e nettezza dell’Articolo 32 della Costituzione della Repubblica. Un articolo che verga, senza timore di interpretazioni vaghe o smentite, che “La Repubblica tutela la salute” e che lo definisce come “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
Sottolineando che lo Stato italiano “garantisce cure gratuite agli indigenti”. Un elemento distintivo della Repubblica italiana, forse il più alto e più innovativo rispetto a tutti gli altri sistemi di Welfare State. Non caso nonostante i suoi mille difetti la Sanità pubblica italiana è la seconda al mondo dopo quella francese come quantità e qualità di prestazioni.
Ma la Sanità Pubblica in Italia da quasi dieci anni è sottoposta, sotto ogni tipo di Governo, ad un’ordalia di tagli lineari. Tagli che di fatto ne hanno ridimensionato prestazioni, funzioni e strutture.
Tagli che oggi, in pieno 2023 e a valle della drammatica pandemia da coronavirus covid-19 fanno temere che il sistema stesso è seriamente a rischio tenuta e che le prestazioni essenziali, ad oggi gratuite, rischiano di essere messe in discussione.
La puntata del 27 marzo 2023 di Presadiretta lo sottolinea con due testimonianza molte interessanti e al tempo stesso drammatiche. La prima fornisce Mirna Mastronardi, la “Mamma” dell’Associazione Agata contro il cancro che racconta la sua esperienza con la malattia connessa alla gravidanza e alla difficoltà di avere un adeguata prevenzione.
La seconda è di Chiara Gibertoni Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Bologna Sant’Orsola -Malpighi. Un’eccellenza della Sanità italiana che a causa dei tagli lineari ha chiuso, per la prima volta nella sua storia, il bilancio in rosso.
Bilancio coperto dalla Regione Emilia Romagna con poste straordinarie. Ma che costringe l’azienda a non avere margini di sviluppo. Con la conseguenza di non avere la possibilità di finanziare le terapie innovative