La Riforma Fiscale del Governo guidato da Giorgia Meloni avrà un impatto diretto ed immediato su tutti i redditi a partire dalle pensioni
La riforma fiscale a cui sta lavorando alacremente il Governo guidato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni potrebbe apportare importanti miglioramenti anche sulle cifre delle pensioni INPS.
Ad oggi riuscire a raggiungere la pensione risulta di per sé difficile. A meno che non abbiate messo da parte un intero anno di contributi prima del compimento del diciannovesimo anno d’età, infatti, non rientrerete nella fascia dei lavoratori precoci, e non avrete quindi diritto all’entrata in pensione anticipata.
Questo chiedono oggi le leggi del nostro Stato. E anche non fosse così, scegliere di andare in pensione prima, è una grande fonte di danno sulle economie di una famiglia. Gli assegni di pensione, infatti, sono decisamente sotto stimati, inferiori alla media europea e non tengono conto dell’inflazione e del costo della vita reale. Inoltre la pensione che un giorno vi verrà versata sul conto è figlia di un calcolo fatto sui primi due terzi dei vostri anni di lavoro e l’ultimo terzo.
Significa che quanto avete guadagnato nell’ultimo periodo, nel calcolo, avrà più valore. Continuare quindi a lavorare fino ai 67 anni di età vi permetterà quindi di avere una pensione il più simile possibile allo stipendio ricevuto da lavoratori attivi. I sindacati in tal senso cercano di trovare un compromesso con il nuovo governo per la ristrutturazione del piano pensionistico italiano, con annessa, quindi, legge Fornero.
Ma non sembrano essere andati troppo oltre. Al momento, infatti, la situazione sembra essere in stallo. C’è anche una nuova prospettiva, che è quella appunto della nuova riforma fiscale che prevede di portare le aliquote da quattro a tre. La riforma, che comunque prima ancora attende di essere approvata, tende a portare stabilità sui conti dei contribuenti pareggiando le tasse.
Il governo conta di portare una parità a livello di tassazione entro la fine della Legislatura. Con ottime prospettive, appunto, per i pensionati. L’intenzione del governo è quella di riuscire ad ottenere un’equità orizzontale. Sia per i redditi da lavoro autonomo che quelli da lavoro dipendente, senza dimenticarsi ovviamente dei pensionati, che ovviamente farebbero parte del nuovo quadro previsto dal governo