Truffa Postepay, un’anziana viene raggirata da un uomo che riesce a farsi consegnare i soldi che la signora aveva sulla carta
Ancora una truffa utilizzando la Postepay. Sono purtroppo tanti gli episodi che ogni anno avvengono nel nostro Paese con queste modalità. Non mancano le informazioni e gli allarmi così come le campagna di sensibilizzazione. Sono però ancora molte le persone che cadono nelle trappole organizzate dai truffatori.
Il metodo è sempre lo stesso e se i cybercriminali lo adottano sempre, significa che funziona e riesce ancora a mietere delle vittime. Uno degli ultimi casi arriva dalla Marche come racconta Cronachemaceratesi.it.
Truffa Postepay: cos’è successo
Un’anziana ha perso mille euro che aveva sulla propria carta. I carabinieri della stazione di San Severino sono riusciti a individuare il responsabile. Si tratta di un cittadino campano che è riuscito a farsi accreditare la cifra sul proprio conto. Dopo l’identificazione è stato denunciato.
Ma come fanno i truffatori a farsi consegnare i soldi? Usano il metodo del Phishing. In pratica accedono al conto usando le credenziali facendosele consegnare direttamente dal titolare del conto. In alternativa si fanno accreditare i soldi riuscendo a convincerli usando mille stratagemmi.
Lo stesso è successo con la signora delle Marche. L’uomo l’aveva convinta a svolgere una serie di operazioni utili a bloccare la carta che in quel momento era a rischio. Insomma il più delle volte i truffatori si fingono paladini della giustizia che vogliono difendere e vittime.
Come difendersi
Ogni volta che riceviamo un sms, un’email o una telefonata dalla banca o dalle Poste, dobbiamo immediatamente diffidare e non seguire mai le indicazioni che ci vengono date. Queste istituzioni, dicasi lo stesso per Inps o Agenzia delle Entrate, comunicano solo inviando lettere. Dunque se riceviamo un sms dove ci dicono che il conto è a rischio, non bisogna mai crederci perché è sicuramente una truffa.
Nella maggior parte dei casi i messaggi hanno un contenuto allarmistico. Si dice che qualcuno sta provando ad accedere al conto e per impedire che ciò avvenga è necessario fornire alcuni dati sensibili. Questi bisogna sempre tenerseli per sé, sono informazioni che non vanno fornite neanche all’impiegato in banca o all’addetto allo sportello delle Poste.
Dopo aver chiedo nome, cognome e indirizzo, vogliono conoscere il numero della carta e soprattutto il Pin. Ottenute queste informazioni è un gioco da ragazzi per loro spostare i soldi sui conti propri. Oltre al Phishing, esistono diversi modo per mettere le mani in tasche alle persone e svuotare i conti. Uno è ad esempio quello dei profili falsi che riescono a far leva sui sentimenti delle persone, come il caso del finto ufficiale dell’esercito.