Scontri in Francia ancora più duri dopo l’approvazione della legge che alza l’età pensionistica. Domani Macron parla alla nazione
L’inno nazionale è lo stesso e il motto anche. Sono passati oltre 230 anni dalla Rivoluzione francese, evento epocale per la storia mondiale, ma ai transalpini il fervore contro le ingiustizie è rimasto. Sarà che i valori degli fatti iniziati nel 1789 sono ancora impressi nelle attuali generazioni francesi e per tale motivo quando la politica approva una legge che non piace, i cittadini scendono in piazza.
La contestata riforma delle pensioni è legge. La mozione di sfiducia è stata respinta e il governo si è salvato per solo 9 voti. Il presidente Emmanuel Macron domani si parlerà ai propri concittadini rispondendo in diretta tv alle domande dei giornalisti di TF1 e France 2, alle 13. Anche se il governo ora potrà continuare la legislatura, il massimo rappresentate della Repubblica non potrà non tenere conto della sfiducia che regna nel Paese.
Oggi Macron è impegnato nelle consultazioni con i massimi rappresentanti dello Stato. Dopo la premier Elisabeth Borne nel pomeriggio incontrerà i presidenti di Assemblée Nationale e Senato, Yaël Braun-Pivet e Gérard Larcher. I serata toccherà ai capi delegazione dei parlamentari di maggioranza.
Scontri in Francia, proteste e arresti
Intanto l’ultima notte è stata ancora caratterizzata da dure proteste a Parigi e in molte altre città dopo il via libera alla riforma. Il bilancio è di 287 fermi, di cui 234 soltanto nella capitale.
Cassonetti bruciati, panchine e arredo urbano distrutti. Sono centinaia gli interventi dei pompieri intervenuti dietro ai poliziotti disposti in tenuta antisommossa.
È destinata a diventare simbolo della rivolta “l’invasione” della Bastiglia e del Marais quando erano quasi mezzanotte. Molti giovani hanno appiccato gli incendi e successivamente sono fuggiti in direzione place de la Concorde.
A rischio rifornimenti carburanti
Alta è la tensione anche nelle raffinerie particolarmente a Donges, a Ovest del paese, con l’impianto occupato da una settimana. In questo casosi teme che l’intera Francia possa restare a secco di carburante. Non sono mancati scontri con le forze dell’ordine.
“Decine di persone sono state arrestate in modo violento. Esigiamo la fine immediata degli arresti”, ha detto Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra più radicale.
A Lione circa 500 manifestanti si sono radunati nella serata di lunedì in Place Guichard attaccando la polizia con lancio di oggetti. La Prefettura ha fatto sapere che a seguito dei fatti ci sono stati due fermi. Due fermi anche a Saint-Etienne. A Voiron, invece, è stata vandalizzata la casa della deputata di MoDem Élodie Jacquier-Laforge.
Manifestazioni anche davanti alla Prefettura. “Luigi XVI l’abbiamo decapitato, Macron ricominceremo“, hanno cantato i manifestanti quando è arrivata la notizia della bocciatura della sfiducia e all’ok della legge che prevede l’aumento dell’età pensionistica.