La Rottamazione 2023 è il procedimento voluto dal governo Meloni per chi ha procedure con il Fisco: cosa c’è da sapere
La Legge di Bilancio 2023 del governo Meloni ha avviato il processo di tregua fiscale. Quest’ultima è un’espressione molto cara al centrodestra sulla quale aveva puntato già durante la campagna elettorale.
L’aspetto principale riguarda le cartelle esattoriale, da sempre spettro per molti imprenditori, non solo per quelli che negli ultimi hanno avuto avuto serie difficoltà a pagare quanto dovuto a causa della crisi, ma anche per chi ha cercato di sfuggire al proprio dovere. Vediamo quali sono i vantaggi previsti per il cittadino e quali sono le condizioni che gli consentono di accedere al beneficio.
Spesso lo stesso cittadino interessato, non sa bene cosa può ottenere. Il punto più conosciuto della rottamazione è certamente lo sconto sul debito residuo da pagare da momento che comunque dovrà saldare il debito iniziale escludendo gli interessi, le sanzioni e aggio.
Rottamazione 2023: gli effetti dell’adesione
La sola domanda di adesione alla rottamazione delle cartelle (che in alcuni Comuni può essere respinta), ferma le procedure esecutive già avviate. Vediamo meglio come funziona e capiamo quale sarà il procedimento del pignoramento.
La rottamazione che blocca il pignoramento
Dunque per chi ha un pignoramento presso terzi in atto, l’istanza di adesione porta alla sospensione del procedimento. Con l’avvenuto pagamento della prima rata al 31 luglio 2023, il pignoramento viene estinto in via definitiva.
Esiste un caso in cui la domanda di adesione alla rottamazione che non ferma l’esecuzione: è quando c’è già stato il primo incanto dell’asta con esito positivo.
L’Agenzia delle Entrate ha precisato quando il pignoramento si cancella in via definitiva con l’Interpello numero 128 del 2020. Le somme che il creditore deve a terzi, sulle quali in precedenza c’era il vincolo del pignoramento, rientrano a pieno titolo nella disponibilità del possessore.
Con la rottamazione sorride chi ha debiti, ma ci sono anche dei lati negativi. Infatti di solito le prime due rate sono molto elevate e ciò scoraggia dal proseguire dopo la presentazione dell’istanza di adesione.
Infatti la convenienza vera e propria del beneficio andrebbe valutata considerando tutto, valutando anche quelli che sono i vantaggi cosiddetti “accessori”: quelli che provengono dall’adesione e non solo per lo sconto che il beneficio offre poiché in alcuni casi parliamo di cifre molto elevate.