La Champions League è una miniera d’oro per i club che vi partecipano grazie ai premi: un grande bottino per le italiane
Archiviata la settimana degli impegni europei per le squadre di Serie A, meno di un mese e si scenderà di nuovo in campo. Poco fa si è svolto il sorteggio per i Quarti di Finale di Champions League, Europa League e Conference League.
Spicca la notizia del derby italiano Milan-Napoli nella massima competizione europea. Un fatto che se accende i cuori dei tifosi, le società invece preferiscono evitare per il bene dell’intero sistema. Ciò ovviamente obbligherà un club nostrano a lasciare il torneo e a perdere i premi che l’Uefa mette a disposizione. A proposito, a quanto ammontano?
I 32 club che si sono qualificati per la fase a gironi hanno ricevuto 15,64 milioni di euro; 14,8 milioni in acconto e 840mila a saldo. Ovviamente più si avanza nella competizione e più alte sono le cifre. La qualificazione agli Ottavi di finale vale 9,6 milioni di euro a società mentre per i Quarti si sale a 10,6 milioni di euro, la cifra che hanno in pratica ottenuto Inter, Milan e Napoli.
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Un club tra i rossoneri e gli azzurri di Spalletti approderà alle semifinali (mentre l’Inter se la vedrà con il Benfica). Il penultimo atto della Champions prevede un premio di 12,5 milioni di euro.
Per la finale (10 giugno a Istanbul) la Uefa sborsa 31 milioni, da dividere tra le due contendenti, dunque 15,5 milioni a società. Chi alzerà la coppa dalle grandi orecchie porterà a casa altri 4,5 milioni di euro.
Ricordiamo inoltre che i premi vengono distribuiti in base al risultato di ogni fase, se si pareggia o si ottiene la vittoria. Il totale, tra quota di partenza e bonus prestazioni, chi vince la Champions League ricevere 85,14 milioni di euro.
Ma i soldi non sono finiti. Chi vince la Champions League e l’Europa League si sfida poi nella Supercoppa Uefa. La sola partecipazione viene pagare 3,5 milioni di euro ciascuno e la vincente avrà un altro milione di euro.
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Ecco spiegato perché per i club è importantissimo anche solo partecipare alle competizioni europee, in particolare alla prima. Bisogna anche considerare un ulteriore indotto che deriva dalla entrate collaterali. I club vendono più budget, i biglietti per ogni partita hanno una tariffa diversa dal campionato, i diritti televisivi, gli sponsor e c’è un ritorno in generale di immagine.